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“L’Ungheria nega a Ilaria Salis di votare dal carcere”: Avs chiede al governo di intervenire

La polizia penitenziaria avrebbe detto a Salis che non può esercitare i propri diritti perché “è straniera” e ci sarebbe una carenza legislativa italiana. Fratoianni e Bonelli visiteranno la candidata di Alleanza Verdi-Sinistra nel corso della prossima settimana. Il ministro degli Esteri ungherese si scaglia contro Salis: “Mi imbarazza la difesa di Salis in Italia, ha attaccato brutalmente delle persone e viene acclamata come un’eroina”.
A cura di Pietro Forti
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Ilaria Salis non potrà votare dal carcere. La denuncia arriva dal padre dell'insegnante e militante antifascista detenuta a Budapest: "Le hanno detto che una carenza legislativa italiana non le consentirebbe di votare – ha spiegato Roberto Salis – Ha interpellato l'ambasciata che non le ha saputo dare risposta, c'è una palese violazione dei diritti umani in corso e ci vorrebbe una presa di posizione chiara del governo".

Ilaria Salis è candidata con la lista di Alleanza Verdi e Sinistra alle elezioni europee dell'8 e 9 giugno, in due circoscrizioni: Nord-Ovest, da capolista, e Isole, dove è seconda dietro all'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Perché Ilaria Salis non può votare in carcere

L'insegnante monzese di origini sarde, quindi, è una candidata che non può votare, e le motivazioni non sono chiare. La polizia penitenziaria ungherese sarebbe stata sbrigativa nel fornire spiegazioni. A quanto riportato dalla stessa Salis al padre, sarebbe stato chiesto a tutte le detenute del carcere di Gyorskocsi Utca, cella per cella, se avevano intenzione di votare. Quando è stato chiesto a lei, detenuta da 15 mesi con l'accusa di aver aggredito militanti neonazisti nel febbraio del 2023, Salis ha risposto di sì. La risposta, tuttavia, sarebbe stata negativa e molto vaga: "Sei straniera, non sappiamo come farti votare".

"Ricordiamo che Ilaria ha i diritti politici attivi e passivi ed è una violazione gravissima non consentire di esercitarli – ha sottolineato il leader dei Verdi, Angelo Bonelli, in una conferenza stampa a Montecitorio – Ci appelliamo al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e al governo tutto affinché il diritto di voto possa essere esercitato da Salis". Gli fa eco Nicola Fratoianni: "Andrò a incontrare la Salis, abbiamo sentito cose terribili – afferma il segretario di Sinistra Italiana – Vedrò l’ambasciatore per capire cosa fare, chiederò l’attivazione per il diritto di voto". Fratoianni sarà in Ungheria domani, mentre Bonelli visiterà la candidata di Avs lunedì.

"Vogliono che le facciamo una statua?", le parole del ministro degli Esteri ungherese

Intanto, in Ungheria, i politici del governo di Viktor Orbàn continuano ad attaccare la militante antifascista e chi la difende. Péter Szijjártó, ministro degli Esteri di Fidesz, è tra i più aggressivi: "Ciò che mi imbarazza veramente è il modo in cui questo caso viene trattato, l'approccio dei media e il modo in cui gli ambienti politici italiani lo affrontano. Francamente sono sconcertato – ha detto venerdì in una conferenza a cui ha partecipato a Chatham House, a Londra – È sconcertante perché viene difeso chi è venuto a Budapest con l'intento di provocare danni mortali per le strade".

E torna alle immagini che ritraggono le vittime dell'aggressione di Salis: "Avete visto le immagini delle vittime con le ferite? Sono stati quasi uccisi. Guardate le loro ferite, i loro corpi – ha continuato il ministro ungherese – Questa donna è arrivata con questo intento malvagio e ha attaccato brutalmente queste persone. E ora viene acclamata come un'eroina".

Ilaria Salis rischia fino a 24 anni di carcere per l'aggressione perpetrata nei confronti di alcuni estremisti di destra ungheresi durante le manifestazioni per il Giorno dell'onore, ricorrenza celebrata dall'estrema destra ungherese, a febbraio 2023. Le persone che Salis avrebbe aggredito, tuttavia, avrebbero ricevuto solo pochi giorni di prognosi. Nel frattempo, all'insegnante sono stati negati gli arresti domiciliari. "Mi dispiace che dobbiamo trattenerla, ma qual è l'alternativa?" – ha continuato Szijjártó – Esporre la statua della signora Salis in Piazza degli Eroi (la piazza principale di Budapest, ndr) per dimostrare che questo è il futuro dell'Europa?".

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