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L’Ungheria blocca 50 miliardi di euro per l’Ucraina, è stallo sul nuovo pacchetto di aiuti dell’Ue

Nella notte il primo ministro ungherese Viktor Orban ha bloccato le trattative del Consiglio Ue su un nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina da 50 miliardi di euro e sul bilancio europeo pluriennale. Le trattative sono rimandate a gennaio. La richiesta di Orban è sbloccare tutti i fondi europei all’Ungheria, congelati per le violazioni dello Stato di diritto.
A cura di Luca Pons
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Arriva subito la ‘vendetta' dell'Ungheria al Consiglio europeo. Dopo essere uscito dalla stanza ieri e aver permesso il voto sui negoziati di adesione dell'Ucraina all'Ue, il primo ministro Viktor Orban nella notte ha bloccato due trattative: quella sul bilancio europeo, e quella su un pacchetto di aiuti da 50 miliardi di euro proprio per Kiev.

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha cercato di minimizzare lo stallo dichiarando: "Abbiamo strumenti per garantire la nostra affidabilità, gli ucraini possono contare sul nostro sostegno, in questo pacchetto, su cui c'è ampio accordo politico a 26, ci sono 50 miliardi per l'Ucraina". Il problema è che senza un accordo a 27 (cioè con tutti i Paesi dell'Unione europea) difficilmente la misura potrà essere approvata.

Sui social, Orban ha scritto: "Riassunto del turno di notte: veto sui soldi extra all'Ucraina e veto sul bilancio pluriennale. Torneremo sulla questione l'anno prossimo al Consiglio europeo dopo un'adeguata preparazione". Più tardi ha poi chiarito la rivendicazione del suo governo: è necessario scongelare "tutti i fondi europei all'Ungheria". Nella notte era arrivata la decisione della Commissione europea di sbloccare 10 dei 31 miliardi di euro di fondi Ue che spettano al governo di Budapest, e che attualmente sono fermi perché diverse norme ungheresi violano i principi dello Stato di diritto. Il pacchetto di riforme approvato a maggio sull'indipendenza del sistema giudiziario ha garantito la prima tranche da 10 miliardi, ma Orban chiede anche gli altri 21 per sbloccare le trattative.

Ieri era stato considerato un successo diplomatico l'avvio dei negoziati di adesione di Kiev all'Unione europea: Orban era stato convinto a lasciare la stanza, così che gli altri Paesi hanno potuto votare all'unanimità. Secondo quanto riportato da Politico, era stato il cancelliere tedesco Olaf Scholz a proporre a Orban di uscire per evitare da una parte di essere obbligato a votare a favore, e dall'altra di usare il suo potere di veto. L'Ungheria ha comunque criticato la decisione, ma ha rinunciato a prendere parte al voto. Anche perché non sarà l'ultimo passaggio, in un'eventuale ingresso dell'Ucraina in Ue, in cui sarà necessario il consenso ungherese: "Ci saranno altre 75 occasioni in cui il Paese potrà fermare tutto", ha dichiarato stamattina Orban a Radio Kossuth.

Oltre al blocco ungherese sui fondi all'Ucraina c'è anche quello sul quadro finanziario pluriennale, sempre perché si richiederebbe di inserire fondi aggiuntivi per l'Ucraina. Insomma, il quadro è complesso e il Consiglio europeo ha deciso di rimandare a gennaio la discussione. Nelle prossime settimane quindi proseguiranno le trattative.

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