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Ministri governo Meloni, i dubbi che deve ancora sciogliere la leader di FdI

Giorgia Meloni deve sciogliere gli ultimi nodi, mentre aspetta di salire al Colle con il resto del centrodestra per le consultazioni. La squadra dei ministri è quasi pronta, ma la lista va ancora perfezionata.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Per il governo Meloni sembra tutto fatto da giorni, ma i nodi su alcuni ministeri chiave, in realtà, restano irrisolti. Continuano a circolare liste e totoministri, anche a poche ore dal probabile incarico per la leader di Fratelli d'Italia. Alle 10:30 l'ampia delegazione di centrodestra è attesa al Quirinale, poi il capo dello Stato avrà ufficialmente finito il giro di consultazioni. Da quel momento in poi la chiamata a Meloni può arrivare in qualsiasi momento. E se la premier in pectore vuole accettare l'incarico senza riserva – o comunque accelerare i tempi – le converrà avere una lista pronta da presentare al Presidente della Repubblica a stretto giro.

Secondo le ultime indiscrezioni, però, dietro alle certezze ci sono ancora alcune incognite. È praticamente sicuro che Matteo Salvini e Antonio Tajani saranno vicepremier, entrambi, con incarichi di governo: in teoria le Infrastrutture al leader della Lega e gli Esteri al coordinatore di Forza Italia, ammesso che il caso degli audio di Berlusconi non abbia degli strascichi sulla formazione del governo. Agli Affari Europei andrà, invece, Raffaele Fitto di Fratelli d'Italia.

Al ministero dell'Interno dovrebbe andare Matteo Piantedosi, attualmente prefetto di Roma ed ex capo di gabinetto al Viminale proprio con Salvini. Insomma, un tecnico d'area. Alla Difesa sembra tutto fatto per il ritorno in politica di Guido Crosetto, co-fondatore di Fratelli d'Italia, mentre all'Economia è già pronto da tempo Giancarlo Giorgetti della Lega. È arrivato anche l'endorsement del ministro uscente, Daniele Franco. Allo Sviluppo Economico potrebbe finire Adolfo Urso, attualmente a capo del Copasir. O potrebbe scambiarsi con Crosetto andando alla Difesa e lasciandogli il Mise.

Non è stato ancora sciolto il nodo della Giustizia: Meloni vuole Carlo Nordio, Berlusconi vuole Elisabetta Casellati. All'ex presidente del Senato potrebbero andare le Riforme, alla fine. A Gilberto Pichetto di Forza Italia dovrebbe andare il ministero della Transizione Ecologica, con il tandem Calderoli-Musumeci agli Affari Regionali e al Mezzogiorno.

La Lega vuole il ministero delle Disabilità, con Alessandra Locatelli. Alla Cultura è in pole il direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano. Crescono le quotazioni di Francesco Lollobrigida all'Agricoltura, mentre per Daniela Santanché si prospetta il Turismo. In ogni caso mancano poche ore. Poi Meloni – sempre se sarà incaricata – svelerà la lista ufficiale, e non ci saranno più dubbi.

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