L’ultimatum di Renzi al governo: “Non abbiamo negato pieni poteri a Salvini per darli a Conte”
Matteo Renzi, è intervenuto in Senato per replicare all'informativa di Giuseppe Conte sull'emergenza coronavirus e lanciare al presidente del Consiglio "un appello da parte della maggioranza e un'ultimo appello da parte della mia forza politica". Il leader di Italia Viva lancia quindi un ultimatum a Conte, commentando le scelte fatte fino a questo momento e quelle annunciate per la Fase 2:"Da due mesi 60 milioni di italiani sono comprensibilmente in un regime che ricorda gli arresti domiciliari.Non usciremo da questa dinamica con una visione paternalistica e una politica populistica. Ciò che lei ha detto sull'analisi economica è pienamente condivisibile. Chi chiedesse oggi di riaprire tutto andrebbe ricoverato, ma noi abbiamo chiesto una cosa diversa. Noi vogliamo farci carico di una riapertura graduale in sicurezza, che non sia una sottovalutazione della pandemia. Il coronavirus è un nemico vigliacco, ma noi non siamo dalla parte del virus quando chiediamo di ripartire", ha iniziato Renzi, sottolineando alcune differenze tra il lockdown italiano e quello degli altri Paesi Ue.
Quindi Renzi ha continuato: "Ci sono delle cose che non hanno funzionato: le Rsa, il tema delle zone rosse, la mancanze di mascherine e di tampone. Sono queste le cause della diffusione del virus, non un runner di troppo. C'è una pandemia che cambierà tutto, e noi non possiamo delegare il nostro compito alla comunità scientifica. Noi non possiamo chiedere a un virologo come combattere la disoccupazione. Tutti noi abbiamo paura del virus, ma c'è una differenza tra chi ha un posto di lavoro o uno stipendio, e vive questa fase di difficoltà con la certezza che prima o poi ne uscirà. E chi invece, tra partite Iva e ristoratori, non ha la certezza del domani. Oggi c'è una differenza tra garantiti e non garantiti. Non stiamo mettendo in piedi tutti gli strumenti: noi chiediamo uno sguardo più ampio sul futuro economico. C'è un mondo fuori che cambia, e ora è il momento di agire".
Il senatore di Italia Viva è quindi intervenuto sulle accuse rivolte a Conte in questi giorni di aver scavalcato il Parlamento e agito in autonomia. "Il Dpcm è legittimo. Il punto è che in momenti di emergenza come questo, lo ha detto anche la professoressa Marta Cartabia, la Costituzione deve essere la bussola: nemmeno durante il terrorismo abbiamo avuto un quadro derogatorio così ampio delle libertà costituzionali. Non può essere un Dpcm a dire se l'affetto è stabile o meno, perché se facciamo questo entriamo in uno Stato etico, non uno Stato costituzionale". E ancora: "Lei nel suo discorso ha detto per 11 volte ‘noi consentiamo'. Nel campo delle libertà costituzionali un politico non consente nulla: perché queste vengono prima di lui. Non abbiamo negato i pieni poteri al senatore Salvini per darli a un altro. Il presidente del Consiglio ha detto che il governo sta parlando con chiarezza: anche noi allora glielo diciamo in faccia. Siamo a un bivio: lei è stato molto bravo a rassicurare gli italiani in questi mesi, non era facile. Ma nella Fase 2 non basta giocare sulla paura: c'è una ricostruzione da fare devastante che richiederà una visione politica, che dovrà prenderà scelte coraggiose".
Quindi Renzi ha lanciato l'ultimatum rivolgendosi direttamente a Conte: "Se lei ci vorrà a suo fianco noi ci saremo a condizione di fare le cose negli interessi degli italiani. Se dobbiamo essere su un crinale populista che dice alla gente ciò che piace sentire, noi non saremo al suo fianco. Se lei sceglierà la strada del populismo non avrà al suo fianco Italia Viva. Se lei sceglierà la strada della politica noi ci saremo".