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L’ultima ordinanza di Speranza sui colori delle Regioni, l’Italia intera è in zona bianca

Con l’ordinanza appena firmata dal ministro Speranza, anche la Sardegna torna in zona bianca. Da lunedì prossimo tutta l’Italia sarà nella fascia più chiara, ma solo per pochi giorni.
A cura di Tommaso Coluzzi
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L'Italia è tutta in zona bianca, anche se per pochi giorni. Il ministro Speranza ha appena firmato l'ultima ordinanza sui colori delle Regioni, dopo che il monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di questa mattina ha rilevato un ulteriore miglioramento nei tassi di occupazione degli ospedali in Sardegna. L'isola, infatti, era l'ultima Regione in zona gialla e passerà in zona bianca a partire da lunedì prossimo, il 28 marzo. Così, dalla prossima settimana, tutta l'Italia sarà nuovamente in zona bianca, come non accadeva dalla fine dell'estate scorsa. La novità varrà solo per qualche giorno, visto che a partire dal primo aprile – con la scadenza dello stato di emergenza fissata al 31 marzo – il sistema a colori delle Regioni sarà ufficialmente abolito.

La situazione, però, non sta migliorando. Il monitoraggio Iss ha registrato un nuovo aumento dell'indice Rt e dell'incidenza di casi Covid. Sono i primi indicatori – come ormai abbiamo imparato negli ultimi anni – che cominciano a risalire. Poi, a cascata, si arriva anche a un aumento dei tassi di occupazione degli ospedali. E proprio i posti letto occupati in terapia intensiva e area medica continueranno a essere indicatori fondamentali per capire la risposta del sistema sanitario, in una fase di convivenza con il virus che si aprirà dal primo aprile.

Nelle prossime settimane, infatti, comincia il percorso di addio alle restrizioni deciso dal governo con l'ultimo decreto Covid. Dalla prossima settimana le Regioni non saranno più colorate – dopo oltre un anno e mezzo – ma tutto dipenderà dall'abolizione del green pass. Già dal primo aprile l'utilizzo della certificazione verde sarà ridotto, poi – dal primo maggio – verrà cancellato definitivamente. O almeno, questa è l'intenzione al momento e questo prevede il calendario varato dal governo. Draghi ha lasciato la porta aperta a eventuali modifiche, compresa un'ulteriore accelerazione.

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