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Luigi Di Maio: “Sì a modifiche al decreto dignità. Inseriremo incentivi per chi stabilizza”

Luigi Di Maio difende il decreto dignità, ma parla di correttivi su incentivi per assunzioni stabili, nuove norme per sburocratizzare e voucher. Inoltre, il taglio alle pensioni d’oro dovrebbe essere per quelle oltre i 4mila euro. Sull’immigrazione ammette le divergenze con la Lega, ma resta la linea dura sulle Ong.
A cura di Giorgio Tabani
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"Mettere un freno ai contratti a termine serve a rendere più stabile il lavoro, vuole ridare fiducia a una generazione che è stata abbandonata". Queste le parole del vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio sul decreto dignità, in un'intervista a Famiglia Cristiana. Di Maio afferma di aver fortemente voluto le nuove norme sul lavoro perché c'era la necessità di "rimettere al centro le persone e i loro bisogni nelle scelte politiche. Incontro ogni giorno ragazzi della mia età che non riescono a formare una famiglia, che vivono con l’ansia del domani e hanno problemi di accesso al credito per acquistare una casa perché vivono nella precarietà".

Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico respinge le critiche che sono venute da Confindustria e dalle associazioni:

Questa è una legge che aiuta le imprese, con più stabilità del lavoro aumenterà la propensione alla spesa e le imprese sane usufruiranno dei benefici del mercato. Gli unici che saranno colpiti sono quelli che chiamo ‘prenditori', quel management che vuole solo sfruttare lo Stato e i lavoratori per aumentare i propri profitti.

Sulle tempistiche Di Maio assicura – stavolta al Fatto Quotidiano – che il decreto sarà pubblicato "a ore" sulla Gazzetta ufficiale, ribadendo che le ragioni del ritardo sono state "le pastoie burocratiche, bollini da mettere".

Di Maio risponde anche alle richieste di modifiche provenienti dalla maggioranza, con il viceministro allo Sviluppo economico, il leghista Dario Galli, che aveva parlato di un provvedimento "insufficiente" soprattutto per "l'aggravio contributivo dello 0,5 per cento sui rinnovi dei contratti a termine", di cui aveva proposto una sostituzione con "uno sgravio di mezzo punto come premio per chi stabilizza". Sul punto il vicepresidente del Consiglio afferma di essersi "confrontato con Galli. E nel decreto in Parlamento verranno inseriti incentivi per i contratti a tempo indeterminato. Sarà un’aggiunta, non una modifica". Inoltre, durante la fase di conversione del decreto in Parlamento si potrà "fare di più sulla sburocratizzazione".

Sul paventato ritorno dei voucher, per i quali si era parlato di uno scontro nel governo, Di Maio conferma l'apertura, anche se solo "per specifiche mansioni e tempistiche" quali "lavori domestici e settore agricolo. Per il turismo si vedrà"Ribadita la fermezza sulle norme relative al gioco d'azzardo. Se le aziende pare stiano affrettandosi a sottoscrivere contratti, quelli "stipulati tra l'approvazione del decreto in Consiglio dei ministri e la sua pubblicazione non saranno validi".

Sulle aperture domenicali dei negozi, liberalizzate dal governo Monti, Di Maio dichiara al settimanale di ispirazione cattolica che "il riposo domenicale è un diritto sacrosanto. La famiglia deve poter avere un momento di confronto e crescita al proprio interno" ricordando che si tratta di un tema "che abbiamo portato avanti anche in Parlamento nella scorsa legislatura". La sua proposta non è "di imporre la chiusura domenicale tout court" ma che "ci siano almeno 6 giorni" all'anno "in cui gli italiani sanno che possono dedicarsi ai propri figli, alla propria famiglia".

Si ritorna intanto a parlare del taglio alle pensioni d'oro. In un'intervista a Unomattina il ministro, che aveva recentemente annunciato tagli per chi prende una pensione "sopra i 4-5 mila euro netti", abbassa l'asticella "anche sopra i 4.000 euro, per coloro che non hanno versato i contributi a sufficienza. L'obiettivo è quello di ridare alle minime", spiegando che il provvedimento è già pronto e arriverà dopo il taglio dei vitalizi.

Luigi Di Maio: "Con la Lega c'è una forte dialettica"

"C’è una forte dialettica tra di noi, ma va bene, significa che non ci siamo incartapecoriti. E poi essendoci queste opposizioni…": così commenta Di Maio le divergenze emerse negli ultimi tempi con la Lega, sia sul decreto dignità e il taglio ai vitalizi che, soprattutto, sulla gestione della questione migranti. Sul calo nei sondaggi, Di Maio si mostra fiducioso: "Ci spingono a fare meglio. E comunque poi alle elezioni il Movimento prende sempre quattro o cinque punti in più di quanto stimato da loro".

Sui recenti scontri fra i ministri, rispetto all'accoglienza dei migranti, spiega che "stiamo gestendo una situazione complessa, che coinvolge più ministeri, e che non può essere affrontata solo con delle comunicazioni. Una questione come quella della nave Von Thalassa che sta andando a Trapani implica tanti problemi. Ma alla fine troviamo sempre la soluzione migliore". In particolare a proposito della vicenda della nave Diciotti della Guardia costiera italiana, con a bordo i 67 migranti recuperati dal rimorchiatore Vos Thalassa:

Sono d’accordo sul fatto che se alcune persone aggrediscono chi le ha salvate, devono essere sottoposte a un atto coercitivo. Dopodiché se la nave batte bandiera italiana è complicato dirle che non può approdare in Italia, altrimenti ci ritroveremmo con un precedente pericoloso.

La proposta del vicepresidente del Consiglio è quella di "una graduatoria operativa per i salvataggi in acque internazionali" che lo stesso Di Maio spiega:

Se la Guardia costiera libica vuole intervenire nelle acque della sua Sar, bisogna lasciarla fare. Se invece ci chiede una mano, la aiutiamo con le nostre motovedette, ma favorendo comunque l’imbarco sulle navi libiche. Ma se proprio dobbiamo, allora interverrà la nostra Guardia costiera. Però deve diventare un fatto straordinario.

Ribadita anche l'opinione sull'azione delle Ong nel Mediterraneo, "al di là delle inchieste" della magistratura: "Abbiamo ragione, soprattutto ora che siamo al governo e sappiamo più cose". In particolare Di Maio elenca il caso della "nave che batte bandiera olandese e poi si scopre che in Olanda non la conoscono", che il vicepremier definisce "una nave pirata, tanto che ora è sequestrata a Malta. O se un’altra imbarcazione insiste per andare in un porto italiano piuttosto che in Spagna, quasi un affronto al nostro governo".

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