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Luigi Di Maio lancia i “facilitatori” del M5s e le alleanze con le liste civiche

Con un video pubblicato sui social, il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio annuncia l’imminente apertura del processo di riforma del Movimento 5 Stelle. Se gli iscritti daranno il via libera, il M5s si doterà di nuove figure, i facilitatori, dirà addio alla regola del doppio mandato e sarà pronto per allearsi con le liste civiche.
A cura di Redazione
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Una nuova organizzazione su base territoriale, la sperimentazione del “mandato zero” per i consiglieri comunali, via libera all’alleanza con liste civiche e associazioni per le elezioni regionali e comunali, innesto di nuove figure di coordinamento delle aree tematiche, denominate “facilitatori”. Sono questi i punti principali della vera e propria rivoluzione del Movimento 5 Stelle, annunciata da Luigi Di Maio attraverso un lungo video pubblicato sui social, con il quale comincia ufficialmente la fase costituente del partito. Non si tratta di novità assolute, considerando che lo stesso leader grillino aveva già anticipato alcune proposte nelle ultime settimane, ma ora si hanno più certezze sulle tempistiche.

Nella lettura del capo politico, dunque, nel corso degli anni il Movimento 5 Stelle è cambiato radicalmente e l’ampiezza del consenso e della rappresentanza rende non più procrastinabile la revisione dell’assetto organizzativo. In particolare, si riscontra la necessità di ampliare la presenza su base territoriale (e sui vari livelli, regionale e provinciale) e di connettere in maniera più efficace le diverse anime del Movimento. In tal senso, il vicepresidente del Consiglio propone di affiancare a capo politico e probiviri delle nuove figure, i facilitatori, che avranno il compito e la responsabilità di guidare una specie di dipartimenti tematici e saranno la voce del Movimento sui singoli temi.

Inoltre, i Cinque Stelle rinunceranno al vincolo del doppio mandato, sperimentando il cosiddetto “mandato zero” per i consiglieri comunali: una esperienza che non “conterà” nel computo complessivo dei mandati. Via libera anche alle alleanze su base territoriale, dunque alle elezioni comunali e regionali, con liste civiche e movimenti, nell’ottica di provare ad ampliare il consenso per i candidati locali.

Tutto ciò sarà sottoposto al voto su Rousseau per “parti separate”, secondo un percorso che sarà annunciato nel dettaglio nei prossimi giorni.

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