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Luigi Di Maio dice che non entrerà nel Partito Democratico

Luigi Di Maio ha smentito le ultime ricostruzioni di stampa, secondo cui sarebbe pronto a entrare nel Pd. Secondo il quotidiano anche l’ex ministro Spadafora potrebbe aderire al Pd e candidarsi alle prossime europee.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio, rimasto fuori dal Parlamento alle ultime elezioni, smentisce le ultime ricostruzioni di stampa, secondo cui starebbe valutando anche lui, come l'ex collega Dino Giarrusso, un ingresso nel Pd.

"In merito a quanto riportato dal quotidiano ‘Il Giornale' su una mia iscrizione al Partito Democratico, smentisco categoricamente. Non è un attacco al quotidiano per averla riportata. Ma invito tutti gli addetti ai lavori a verificare con me direttamente le notizie sul mio conto. Ci sono ancora troppe persone in giro che millantano rapporti con me", ha precisato all'Adnkronos l'ex leader del M5s.

Di Maio, che nel giugno scorso ha fondato "Insieme per il futuro", con una pattuglia di 60 parlamentari fuoriusciti dal M5s, spiega insomma di non aver alcuna intenzione di aderire al Pd. Lo scorso 25 settembre la sua lista, Impegno civico, è rimasta fuori dal Parlamento: il suo partito ha preso lo 0,6% eleggendo solo Bruno Tabacci, candidato all’uninominale col centrosinistra. Da allora è iniziato per Di Maio un periodo di pausa, interrotto in questi mesi solo da qualche rara dichiarazione.

Secondo il retroscena del quotidiano anche l'ex ministro Spadafora sarebbe pronto a transitare tra le fila dei dem. Anzi secondo Il Giornale la trattativa sarebbe "a buon punto", e l'annuncio potrebbe arrivare a stretto giro. Il quotidiano aggiunge anche che alle prossime europee l'ex ministro dello Sport potrebbe essere candidato con il Pd. Ma se Di Maio ha già smentito, Spadafora per il momento tace.

L'ex Iena Giarrusso, che in Sicilia si è anche alleato per qualche mese con l'ex sindaco di Messina Cateno De Luca, ha già detto di voler sostenere la candidatura di Stefano Bonaccini. Ma l'europarlamentare è stato accolto con freddezza, se non proprio con ostilità, da parte di diversi esponenti dem. Il governatore dell'Emilia-Romagna gli ha posto una condizione: può entrare nel partito, ma solo dopo essersi scusato: "Siamo un partito aperto a chiunque, ma se Giarrusso vorrà entrare e iscriversi al Pd, prima di tutto chieda scusa a chi ha ferito in passato e dimostri di accettare le regole e il percorso di questo partito". Giarrusso per il momento non si è sbilanciato.

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