Luigi Di Maio dice che il Piano Mattei del governo Meloni è un’iniziativa coraggiosa
Secondo Luigi Di Maio il Piano Mattei del governo Meloni è un'iniziativa coraggiosa, che però deve imporsi di "guardare ai prossimi decenni e non soltanto alla prossima scadenza". L'ex ministro degli Esteri, oggi inviato speciale dell'Unione europea nel Golfo, in un colloquio con l'Agi parla delle aspirazioni italiane a ricoprire un ruolo di spicco nella regione del Mediterraneo, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con l'Africa: "L'Italia ha nel suo Dna, anche per la sua posizione geografica, una proiezione verso il continente africano ed è molto importante che si continuino a sviluppare queste politiche", ha detto.
Per poi sottolineare come servirebbe maggiore cooperazione anche con i Paesi del Golfo, quindi Arabia Saudita, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Kuwait Oman e Qatar. Questi Paesi, ha proseguito l'ex capo politico del Movimento Cinque Stelle, "saranno sempre più strategici per l'Unione europea". Di Maio in questi giorni si trova proprio al World Governments Summit (WGS) di Dubai e ha parlato delle relazioni tra l'Ue e il Golfo soprattutto in chiave di interessi energetici: "I Paesi del Golfo hanno dimostrato di esser partner affidabili dell'Ue per le energie tradizionali e saranno sempre più strategici nei prossimi decenni per le forniture di idrogeno, lo sviluppo delle tecnologie legate alle rinnovabili e l'approvvigionamento di materie prime", ha detto. Per poi sottolineare che, se vuole implementare il suo Green Deal, Bruxelles "dovrà quadruplicare l'utilizzo di materie prime critiche indispensabili per le rinnovabili".
Di Maio ha anche evidenziato l'importanza di mantenere i legami con questa regione nell'ottica di tutelare gli interesse geopolitici: "Questa regione del mondo, ha osservato ancora Di Maio, oramai da tempo ha preso la leadership di una politica estera multilaterale che continua a guardare all'Ue e all'Occidente come partner fondamentali. L'Ue deve essere più presente, al di là delle crisi, con delle relazioni strutturate". L'inviato speciale quindi ha concluso: "Bisogna guardare ai Paesi del Golfo non soltanto come fornitori di combustibili fossili ma come partner strategici, a livello multilaterale, per le nuove sfide energetiche tecnologiche del futuro".