Luigi Di Maio di nuovo contro la Lega: “Si è spostata su posizioni ultradestra, mi preoccupa”
In una giornata in cui lo scontro tra Movimento 5 Stelle e Lega si accende su qualsiasi tema, dall’economia alle convergenze dei due partiti con altre forze politiche, il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, torna a gettare benzina sul fuoco durante la registrazione della trasmissione Di Martedì, in onda su La7. “In questi mesi ho sempre chiesto rispetto per la magistratura e negli ultimi mesi nessuno può negare che la Lega si stia spostando su posizioni di ultradestra che a me preoccupano. Si sta creando una tensione nel Paese, pure il dibattito su fascismo e antifascismo. Non ci sto ad alimentare un dibattito da anni '70”, afferma il capo politico del M5s. Nonostante questo, Di Maio assicura che non sta pensando a “nessuna alternativa a questo governo: ha senso andare avanti se fa le cose concrete. Il senso di questo governo è fare le cose concrete, ma sono quattro mesi che la Lega la riconosco molto meno”.
Di Maio elenca una serie di episodi, riguardanti il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che non condivide e che lo portano a questo giudizio sul suo alleato: “Il giorno di Pasqua Salvini si fotografa con il mitra in mano, poi si comincia a dire che la donna deve stare chiusa in casa e si deve fare la legge sull'aborto. Quella non è la mia idea di Paese”.
Nonostante le divergenze con la Lega, il capo politico del M5s nega di avere punti in comune con il Pd: “Chi mi accusa di sintonie con il Pd è chi non sa che sono quello che più ha attaccato questo partito negli ultimi mesi. Io non penso a nessuna alternativa a questo governo che ha senso che vada avanti quattro anni se fa cose concrete”. E Di Maio sottolinea le sue critiche nei confronti dei dem: “Il Pd è un semaforo, sta fermo. Sta lì, con il suo nuovo segretario, che però rappresenta sempre i renziani. È lo stesso partito che ha cambiato solo volto, non ho nessuna sintonia”.
Il vicepresidente del Consiglio parla anche del Salone del Libro di Torino, soffermandosi sul caso Altaforte, la casa editrice vicina a Casapound: “Quando un editore va al Salone del Libro e dice che l'antifascismo è il male assoluto è logico che si becca una denuncia in un paese che ha fatto una Costituzione sull'antifascismo”. E proprio su Casapound rincara la dose: “Casapound che dice ‘dobbiamo difendere le donne dagli immigrati' e poi ha due esponenti che stuprano una donna, come successo tre settimane fa, non ha nessuna credibilità. Loro sono quelli che sono andati in una periferia romana a dire a una madre ‘io ti stupro'. Questa roba qui non è il mio modello di società”.