Luigi De Magistris, la festa del nuovo sindaco di Napoli in piazza del Municipio (VIDEO)
La giornata comincia alle 15 nella sala stampa allestita al primo piano dell'Hotel Royal Continental, gremita di giornalisti, operatori e figure di primo piano dell'Idv nazionale come l'europarlamentare Sonia Alfano e Gianfranco Mascia. Alla chiusura delle urne, Sky lancia il primo intention poll: incredibilmente, Luigi De Magistris è già in vantaggio di molti punti sul suo rivale. Lancio dopo lancio, tra i cronisti presenti si fa largo la netta sensazione che Giuliano Pisapia a Milano e Luigi De Magistris a Napoli abbiano stralciato i propri avversari.
Al primo piano dell'Hotel Royal Continental l'euforia è palpabile. Si sta compiendo quel grande miracolo napoletano che soltanto l'ex-pm è riuscito a realizzare. Sotto le finestre si accalcano persone con tante bandiere diverse, da ogni punto del centro storico partono cortei spontanei che urlano: “Luigi Sindaco”. D'altronde è già chiaro dai dati dell'affluenza: nei seggi dove Luigi De Magistris aveva avuto buon riscontro al primo turno, l'affluenza era costante. I seggi in cui Gianni Lettieri aveva vinto al primo turno, erano deserti per il ballottaggio.
Alle 17 arriva il verdetto delle urne, quello definitivo: in alcuni quartieri è un vero plebiscito, oltre il 70% delle preferenze per Luigi De Magistris. Con il suo 65,4% doppia i voti dello sfidante Gianni Lettieri, fermo ad appena il 35%. Una vittoria straordinaria che accende la sala stampa, in cui entra per primo il segretario nazionale Idv, Antonio Di Pietro. Poche battute, per sottolineare la straordinarietà della vittoria dell'ex-pm di Catanzaro. Poi arriva Luigi De Magistris, accolto da tutti i membri del suo staff in festa. “Sindaco, sindaco”, il caos è così grande che si fatica a cominciare la conferenza stampa. Poche battute anche per il nuovo sindaco di Napoli, visibilmente stordito da tanta irruenza. A chi gli chiede informazioni sulla composizione della nuova giunta, risponde: “Io sto appena prendendo coscienza di aver vinto con oltre il 60%, da domani al lavoro per la giunta”. Quello che è chiaro per il nuovo sindaco, è che si è scritta una pagina storica: “un nuovo modo di fare politica”.
La sala conferenze dell'Hotel Royal Continental è gremita all'inverosimile. Bandiere, striscioni color arancio, cori. Sul palco si alternano Antonio Di Pietro e Luigi De Magistris, che entra accerchiato dallo staff che lo protegge dal putiferio che gli si scatena attorno. Mani protese per toccarlo, gente che esplode in pianti di gioia, dal fondo parte un coro “Bella ciao”, diventato ormai la colonna sonora delle elezioni comunali di Napoli 2011. Il partigiano prende la parola, promette legalità e pulizia (in ogni senso). Il clamore è troppo grande, all'esterno centinaia di persone sfilano in corteo per acclamare il nuovo sindaco della città.
A Napoli non si era mai visto nulla di simile, nemmeno durante le incoronazioni borboniche. La città è ferma, le auto bloccate ma – per la prima volta – gli automobilisti non si lamentano, non bestemmiano e non scendono (come spesso accade a Napoli) per protestare contro la protesta. Suonano i clacson in modo festoso e scandiscono slogan a favore di Luigi De Magistris. L'intera città si accede di un nuovo sogno e quando l'ex-pm esce dà appuntamento a tutti in serata, in piazza del Municipio. Proprio davanti a quel palazzo San Giacomo che diventerà da oggi il suo ufficio.
Sebbene la festa cominci soltanto alle 21, fin dalle 18 i cortei arrivano davanti al Comune di Napoli per festeggiare. Una folla che rende impossibile muoversi in piazza, traffico paralizzato. Forse quindicimila persone per questo comizio improvvisato. Luigi De Magistris arriva correndo tra le fila dei suoi sostenitori, passando all'interno di un corridoio umano di colore arancio. Fuochi d'artificio, lanterne volanti, fumogeni rossi. Il nuovo sindaco sale sul palco ed esordisce “Abbiamo vinto, nessuno ci credeva ma abbiamo vinto. Io ci ho sempre creduto perché sono convinto che si possa fare politica in modo diverso”.
Al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, l'ex-pm di Catanzaro vuole regalare “una torta a forma di cervello”. Il primo pensiero di Luigi De Magistris è, però, per il lavoro “un diritto e non un favore” con riferimento a quello che succede alla Fincantieri di Castellammare.
“Noi non incendiamo i comitati, noi siamo per la libertà e la non violenza” così stocca contro l'avversario Gianni Lettieri, da cui era giunta l'accusa di essere “il mandante morale” delle devastazioni ai danni dei comitati elettorali Pdl.
Con i cento passi di Peppino Impastato, Luigi De Magistris promette di aprire le stanze di palazzo San Giacomo e di far uscire “la puzza del compromesso morale”. Trasparenza che gli viene chiesta anche dal segretario Idv, Antonio Di Pietro, sul palco assieme a Paolo Ferrero di Rifondazione Comunista – gli unici partiti che hanno sostenuto De Magistris fin dal primo turno. Accuse anche al centrosinistra, che è stato incapace di governare la città negli ultimi quindici anni e che non ha sostenuto De Magistris dal principio.
“Mi hanno sempre detto che frequento le persone dei centri sociali – stocca l'ex-pm – A queste persone vorrei chiedere: e cosa c'è di male? Meglio i centri sociali della camorra!”. Per Paolo Ferrero è Luigi De Magistris l'alternativa vera per la città.
“Abbiamo scassato e abbiamo arrevotato” urla liberatorio De Magistris. La festa va avanti fino a notte inoltrata, la piazza si svuota lentamente. Sono tutti giovani e giovanissimi, una nuova faccia per una Napoli finalmente sveglia.