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Luigi de Magistris e Gioacchino Genchi rinviati a giudizio per l’inchiesta Why Not

Rinvio a giudizio per il sindaco di Napoli e il consulente informatico Gioacchino Genchi per abuso d’ufficio. Il gup di Roma, Barbara Callari, ha accolto le istanze dell’accusa: Luigi De Magistris avrebbe acquisito illecitamente tabulati telefonici di parlamentari tra cui Romano Prodi, Clemente Mastella e Francesco Rutelli.
A cura di Alessio Viscardi
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Luigi de Magistris e Gioacchino Genchi rinviati a giudizio per l'inchiesta Why Not

Processo a Roma per il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e per il consulente informatico Gioacchino Genchi. Il gup Barbara Callari ha deciso il rinvio a giudizio per abuso d'ufficio nell'ambito delle indagini sull'inchiesta Why Not dell'ex-pm di Catanzaro. L'accusa è quella di aver acquisito tabulati telefonici di parlamentari nel 2006 senza la preventiva autorizzazione delle Camere. La seconda seziona penale de tribunale di Roma sarà chiamata a sostenere il procedimento a partire dal prossimo 17 aprile. L'accusa mossa all'ex pm e al perito informatico è di aver acquisito illecitamente utenze nel 2006 senza richiedere l'autorizzazione alle Camere di appartenenza dei parlamentari sotto indagine, tra cui Romano Prodi, Clemente Mastella e Francesco Rutelli.

Il sindaco di Napoli risponde con una nota stampa: “Sono amareggiato per la decisione del Gup del Tribunale di Roma rispetto ad un procedimento in cui mi appare chiara l’incompetenza dell’autorità giudiziaria di Roma, così come è ancora più evidente l’infondatezza dei fatti”. Notizia che giunge inaspettata al primo cittadino: “Non mi aspettavo questo rinvio a giudizio, perché l’accusa rivoltami è quella di aver acquisito tabulati di parlamentari senza necessaria autorizzazione del Parlamento stesso: mai un pm potrebbe essere così ingenuo”. L'ex pm rivendica il diritto di un magistrato inquirente di indagare su chiunque: “Ritenevo e ritengo un dover costituzionale indagare nei confronti di tutti e anche nei confronti dei parlamentari e dei potenti. Mi auguro che la magistratura giudicante, nella sua autonomia e indipendenza, riconosca la correttezza del mio operato e l’infondatezza degli addebiti formulati dalla Procura di Roma”.

“L’unica nota positiva di questa giornata amara è che in un pubblico dibattimento tutti si potranno rendere conto della incredibile storia da cui ancora oggi sono costretto a difendermi” afferma de Magistris. L'inchiesta Why Not parte da una società di outsourcing calabrese che forniva alla Regione personale specializzato in informatica e dalle confessioni -parzialmente ritrattate- di una dei soci, Caterina Merante. Dalle indagini sarebbe emersa l'esistenza di una loggia massonica nota come “Loggia di San Marino” che avrebbe agito come lobby occulta politicamente trasversale, influendo sulle scelte delle amministrazioni pubbliche della Calabria dirottando finanziamenti e appalti.

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