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L’Ufficio di presidenza della Camera sospende i deputati coinvolti nella rissa in Aula

Scattano le sanzioni dell’Ufficio di presidenza della Camera per i deputati coinvolti nella rissa di ieri in Aula. 15 giorni di sospensione per il leghista Igor Iezzi, 4 per il deputato del M5s Leonardo Donno che dopo l’aggressione ha lasciato Montecitorio in sedia a rotelle. Immediata la reazione delle opposizioni: “Sanzioni ingiuste e sproporzionate”.
A cura di Giulia Casula
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Il deputato Leonardo Donno aggredito in Parlamento
Il deputato Leonardo Donno aggredito in Parlamento

Sono arrivate le decisioni dell'Ufficio di presidenza della Camera in merito ai provvedimenti disciplinari per i deputati coinvolti nella rissa di ieri nell'Aula di Montecitorio. Per il leghista Igor Iezzi, ripreso dai video diffusi sui social mentre cerca di aggredire il collega del M5S Leonardo Donno, sono scattati 15 giorni di sospensione. Ma non è il solo ad esser stato sanzionato.

Non potrà partecipare ai lavori dell'Aula, per quattro giorni, neppure il deputato pentastellato che dopo l'aggressione subita ieri sera ha dovuto lasciare Montecitorio in sedia a rotelle. Durante una tesa seduta di discussione sull'Autonomia differenziata, Donno si era avvicinato al ministro Calderoli sventolando una bandiera tricolore in aperta polemica con la riforma voluta dal governo. Da qui il provvedimento disciplinare dell'Ufficio di presidenza.

Una settimana di sospensione anche per i parlamentari di Fratelli d'Italia Federico Mollicone, Gerolamo Cangiano e Enzo Amich. Sospeso anche il leghista Domenico Furgiuele che ieri, durante la bagarre in Aula, ha ripetuto il gesto della X con le braccia richiamando la Decima Mas, il corpo militare che dopo l'armistizio del '43 si schierò con i nazisti. Provvedimenti simili sono scattati anche per i dem Nico Stumpo, Arturo Scotto, Vincenzo Amendola, Claudio Michele Stefanazzi e infine, per Stefano Candiani (Lega).

"Quanto accaduto nella seduta di ieri viene gravemente stigmatizzato dalla presidenza: il confronto politico tra posizioni diverse non può mai trascendere nello scontro fisico" e nella "lesione delle istituzioni", ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana comunicando le decisioni dell'Ufficio di presidenza sulle sanzioni inflitte ai parlamentari . "Richiamo tutti i deputati alla responsabilità e li invito a evitare il ripetersi di parole o comportamenti che minino la credibilità di questa istituzione", ha aggiunto.

Le reazioni di Pd e M5s: "Sanzioni ingiuste e sproporzionate"

"A Donno va tutta la solidarietà della comunità del Movimento cinque stelle: è una delle sanzoni più ingiuste che questo Paese ricorderà, ha subito una aggressione ed è stato sanzionato", ha dichiarato capogruppo M5s alla Camera Francesco Silvestri a proposito delle sanzioni decise dall'Ufficio di presidenza per la rissa di ieri. "Al Senato abbiamo chiesto più volte per più di un'ora ai colleghi della maggioranza che dicessero una parola di censura rispetto a quanto era occorso il giorno prima alla Camera, al nostro collega, ma non è una questione di partito. È una questione di dignità delle istituzioni", ha commentato il capogruppo M5S al Senato, Stefano Patuanelli.

"Abbiamo affrontato il silenzio della maggioranza occupando l'aula del Senato e abbandonandola dopo perché hanno continuato a non dire assolutamente una parola. Il messaggio che esce è bruttissimo soprattutto per i giovani: consegnare un tricolore, la bandiera del nostro paese, a un ministro della Repubblica è equiparato a chi dà un cazzotto a un collega alla Camera. È inaccettabile", ha aggiunto. "Mi sembra di vedere Alberto Sordi quando diceva ‘io so io e voi non siete un c…'. Ecco questo è Giorgia. E questo è quello che la maggioranza fa. E si percepisce un ulteriore salto di arroganza e aggressività di questa maggioranza. Si sentono i proprietari del paese. Si sentono i padroni che possono fare quello che vogliono".

Anche la capogruppo dem alla Camera Chiara Braga ha commentato le sanzioni di Fontana. "Un inaccettabile squilibrio che mette sullo stesso piano chi ha aggredito e chi ha reagito a provocazione. La decisione a maggioranza dell'Udp della Camera sulle sanzioni per i deputati coinvolti nei fatti di ieri ci trova in assoluto disaccordo perche' da parte degli esponenti del Pd non si e' consumato alcun gesto di violenza contro colleghi o assistenti parlamentari. Da parte di esponenti della Lega e di FdI invece abbiamo assistito a esibizioni muscolari nel senso letterale, e a gesti che richiamavano palesemente al fascismo. Un insulto alle persone e alle istituzioni che non potremo mai tollerare".

"Siamo profondamente indignati per la decisione dell’Ufficio di Presidenza della Camera di comminare sanzioni assolutamente inadeguate per la brutale aggressione al collega Leonardo Donno, avvenuta durante la seduta di ieri. La decisione della maggioranza – con l'appoggio determinante di Italia Viva e +Europa – è uno schiaffo ai cittadini italiani e alla dignità di questa istituzione. Ai protagonisti della violenza sono state inflitte sanzioni irrisorie, ben inferiori a quelle deliberate in passato a componenti dell’opposizione per episodi di lievissima entità. E questo nonostante azioni di violenza squadrista che sono un triste inedito nella nostra storia repubblicana. Atroce paradosso vuole poi che lo stesso Donno abbia avuto quattro giorni di sospensione, mentre i suoi aggressori appena un paio di più", si legge nella nota diffusa dai parlamentari grillini in Ufficio di Presidenza Filippo Scerra, Sergio Costa. Gilda Sportiello e Roberto Traversi. "La scelta dell’Ufficio di Presidenza, adottata a maggioranza, è un manifesto all’impunità dei violenti e palesa una difesa corporativa che la maggioranza fa dei propri deputati. Una orribile pagine di storia parlamentare", concludono.

"Abbiamo chiesto al Presidente che venisse convocato d'urgenza l'Ufficio di Presidenza per comminare le sanzioni per i gravissimi e inauditi fatti accaduti ieri in aula. Sono poi intervenuto perchè, di fronte alle richieste dilatorie della maggioranza, si arrivasse ad una decisione dell'Ufficio di Presidenza già questa sera", ha affermato il deputato di +Europa Benedetto Della Vedova, membro dell'Ufficio di Presidenza della Camera, spiegando le ragioni del suo voto a favore delle sanzioni. "Come noto, il voto è stato sull'intera proposta del Presidente, che se ne assume la responsabilità; se fosse stata rigettata, avrebbe lasciato senza sanzione alcuna i comportamenti violenti di ieri e alla prossima seduta ci saremmo trovati Iezzi, Mollicone e Furgiuele in aula. Per questo, pur avendo messo a verbale un parere diverso su alcune delle sanzioni proposte dal Presidente, a parte quella massima giustamente inflitta a Iezzi, ho ritenuto responsabile votare a favore", ha proseguito. "Ovviamente, la mia condanna per l'aggressione di ieri, come ripetuto oggi durante i lavori, è totale. Così come, ma è altro discorso, il mio e nostro totale dissenso contro l'Autonomia differenziata e premierato. Per questo questo il 18 saremo in piazza con le opposizioni", ribadisce.

Tra i destinatari del provvedimento il primo a commentare è stato il melanismo Federico Mollicone. "Mi rimetto alla decisione dell'ufficio di presidenza anche se e' evidente la strumentalità e la provocazione scatenate da Donno e da tutta l'opposizione, con manifestazioni non autorizzate, canti e con apertura di bandiere, per colpire l'immagine italiana durante il G7 e l'autonomia", ha scritto in una nota. "Credo che sia stata una scelta saggia spostarne l'approvazione dopo il G7. Rispetto la decisione sulle sanzioni perchè proporzionata a ciò che si vede dalle immagini, ovvero un semplice diverbio verbale con Donno".

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