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L’Ue vuole produrre la maggior parte dei pannelli solari e delle batterie che usa, entro il 2030

L’Ansa ha preso in visione la bozza del piano industriale dell’Ue. Il piano sarà annunciato il 14 marzo. C’è il chiaro obiettivo di raggiungere l’autonomia sulle energie rinnovabili: entro il 2030 pannelli solari e batterie usati nell’Ue dovranno essere prodotti per la maggior parte ‘in casa’.
A cura di Luca Pons
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Entro il 2030, l'Unione europea dovrà aver potenziato la sua capacità industriale al punto da produrre almeno il 40% dei pannelli solari utilizzati in Europa ogni anno. Non solo: le industrie dell'Ue dovranno soddisfar anche l'85% della domanda di tecnologie necessarie per l'energia eolica, il 60% di quella per le pompe di calore, l'85% per le batterie e il 50% per gli elettrolizzatori.

Questi i numeri contenuti in una bozza del nuovo piano industriale dell'Unione europea, che verrà presentato ufficialmente il 14 marzo. L'agenzia Ansa ha preso visione della bozza e ha riportato gli obiettivi contenuti per quel che riguarda le energie rinnovabili. Il testo, ha spiegato l'agenzia, stabilisce quali sono gli obiettivi di produzione che i Paesi dell'Unione europea dovranno raggiungere nei prossimi sette anni.

In particolare, come è evidente il piano si concentra sulle tecnologie green. I settori menzionati sono quelli di pannelli solari, batterie per l'accumulo di energia elettrica (utilizzate, ad esempio, nelle auto elettriche), elettrolizzatori (per produrre idrogeno), pompe di calore e mezzi per l'energia eolica. Questo perché le energie rinnovabili sono ritenute un ambito cruciale in cui investire: da lì, infatti, dovrebbe passare il piano per decarbonizzare l'economia dell'Unione europea.

Perché l'Europa ha bisogno di investire sulle tecnologie green

Questo, oltre all'ovvio obiettivo di limitare le conseguenze dell'emergenza climatica, porterebbe anche al risultato di una maggiore autonomia sul piano produttivo. Soprattutto per quel che riguarda Paesi come la Cina, che attualmente, ad esempio, produce abbastanza batterie da fornire quasi l'80% della capacità globale ogni anno.

La questione della dipendenza dalla Cina è stata anche al centro del dibattito, di recente, per quel che riguarda la riforma che vorrebbe vietare la produzione e la vendita di auto a benzina e a diesel dal 2035 in poi, nell'Unione europea. La norma è stata approvata definitivamente dal Parlamento europeo, e sarebbe servito solo un ultimo ok dai governi dei Paesi Ue. Tuttavia diversi Stati – tra cui l'Italia, la Polonia e la Bulgaria, ma in parte anche la Germania – hanno sollevato dei dubbi. Per questo, il voto degli ambasciatori che avrebbe dovuto dare il via libera è stato rimandato a data da definirsi.

Il piano industriale preso in visione da Ansa fa riferimento all'approccio net-zero. Si tratta di un modello di produzione in cui le emissioni di gas serra inquinanti non vengono azzerate, ma compensate. Si lavora, quindi, non tanto per tagliare del tutto le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera, ma piuttosto per ridurle e allo stesso tempo per compensare la quantità di CO2 che viene emessa, ad esempio facendo ricorso alle energie rinnovabili.

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