L’Ue stanzia 50 milioni per l’Unrwa e annuncia corridoio marittimo verso Gaza: “Prima nave partita da Cipro”
"Dobbiamo garantire la sicurezza della distribuzione degli aiuti a Gaza. Questo rende ancora più importante lavorare con le agenzie che sono ancora presenti sul posto. E questo è il caso dell'Unrwa". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo questa mattina alla plenaria del Parlamento europeo. Ricordando le "gravi accuse contro alcuni membri del personale dell'Unrwa" emerse a gennaio – accuse secondo cui 12 membri dello staff avrebbero preso in qualche modo parte agli attacchi del 7 ottobre – von der Leyen ha detto di aver soppesato le decisioni sui finanziamenti: "Le Nazioni Unite hanno condotto un'indagine interna e hanno creato un gruppo di revisione indipendente, guidato da Catherine Colonna. L'Unrwa ha anche accettato di sottoporsi a una verifica da parte di esperti esterni nominati dall'Unione Europea. Di conseguenza, procederemo con il pagamento di 50 milioni di euro a sostegno dell'Unrwa".
La presidente della Commissione ha fatto sapere anche che "le prossime tranche saranno erogate non appena l'Agenzia adotterà gli altri altri passi che abbiamo concordato insieme. Tutto questo con un semplice obiettivo: fare in modo che ogni euro che investiamo venga sia speso secondo le nostre regole e raggiunga i palestinesi che ne hanno bisogno".
Dopo le accuse all'Unrwa, agenzia che sostiene milioni di rifugiati palestinesi non solo a Gaza, diversi Paesi hanno tagliato i fondi. Tra questi anche l'Italia. In queste settimane le opposizioni hanno chiesto al governo di Giorgia Meloni di ripristinare gli aiuti per evitare la catastrofe umanitaria: la situazione nella Striscia di Gaza è drammatica, con migliaia di persone intrappolate sotto le bombe dell'esercito israeliano le cui possibilità di sopravvivenza dipendono unicamente dagli aiuti umanitari. Togliere risorse all'Agenzi Onu vuol dire aggravare ulteriormente le condizioni subite da moltissimi civili palestinesi.
"La situazione sul campo è più drammatica che mai e ha raggiunto un punto di svolta.Abbiamo visto le notizie di bambini che muoiono di fame. Non è possibile. E dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per fermarlo", ha aggiunto von der Leyen, sottolineando quanto sia complicato "spostare gli aiuti dentro e fuori Gaza". Per ragione l'Ue sta lavorando a un corridoio marittimo: "Gli Stati Uniti si adopereranno per allestire un porto galleggiante per scaricare le navi. Finché non sarà pronto, lavoreremo con navi più piccole. Gli Emirati Arabi Uniti e altri partner cofinanzieranno il carico. Cipro gestirà le partenze dal porto di Larnaca. E noi, l'Unione Europea, intensificheremo il nostro supporto logistico a terra. Un team di coordinamento dell'Ue è presente a Cipro", ha annunciato la presidente della Commissione.
Per poi definire come "un segnale di speranza" la partenza della prima nave da Cipro. "Lavoreremo insieme affinché molte altre navi seguiranno. Faremo tutto ciò che è in nostro potere affinché gli aiuti raggiungano i palestinesi", ha aggiunto.