L’Ue ha rivisto a ribasso le previsioni economiche sul Pil dell’Italia per il 2024
La Commissione europea ha rivisto a ribasso le previsioni di crescita economica per l'Italia: se lo scorso novembre stimava che il Pil nel 2024 sarebbe cresciuto dello 0,9%, ora ha abbassato questa stima allo 0,7%. Per il 2025, invece, è stato confermato il +1,2%. Non è solo il nostro Paese ad aver visto un ridimensionamento delle previsioni di crescita: anche per l'intera Eurozona queste non sono state confermate, con il Pil al +0,8% (contro il +1,2 dello scorso novembre) nel 2024 e al +1,2% (contro il +1,6% di alcuni mesi fa) nel 2025.
"L'attività economica dell'Eurozona è stata piuttosto debole nel 2023 e questa debolezza ha caratterizzato tutti i settori. Ma gli indicatori prospettici segnano una ripresa nel prossimo anno", ha commentato la presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, commentando i dati davanti alla commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo. Insomma, la stagnazione che si è registrata nel 2023 verrà riscontrata in parte anche quest'anno, ma dal prossimo dovrebbero iniziare a vedersi i segni dell'accelerazione.
In generale queste previsioni sono "circondate dall'incertezza" per il protrarsi delle tensioni geopolitiche, specialmente legate al rischio di un ulteriore ampliamento del conflitto in Medio Oriente. "È in nostro potere ed è nostra responsabilità, sostenere una crescita sostenuta e sostenibile. L'efficace attuazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza è una priorità fondamentale, così come la duplice transizione verso un'economia verde e digitale", ha commentato il commissario europeo per gli Affari economici, Paolo Gentiloni.
Infine, per quanto riguarda l'inflazione, Lagarde ha sottolineato che il processo di riduzione verso l'obiettivo del 2% sta continuando. La Commissione europea, nelle sue previsioni economiche d'inverno, ha sottolineato che nel 2024 l'inflazione si ridurrà al 2,7%, per poi scendere ulteriormente al 2,2% il prossimo anno. "Si dovrebbe perseguire uno stretto coordinamento tra politiche fiscali e monetarie prudenti e favorevoli agli investimenti per sostenere gli sforzi in corso per mantenere l'inflazione a livelli bassi", ha aggiunto Gentiloni.