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L’Ue ammonisce Berlusconi: “L’importazione della vodka dalla Russia è proibita dalle sanzioni”

Lo scambio di regali raccontato da Berlusconi con Putin potrebbe aver violato le sanzioni dell’Unione europea nei confronti della Russia, una portavoce della Commissione ha detto che “verificherà”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Putin manda le bottiglie di vodka, Berlusconi risponde con il lambrusco. L'audio intercettato e pubblicato ieri da Lapresse sta facendo il giro del mondo, tanto da attirare l'attenzione dei media internazionali e non solo. La notizia è arrivata anche alle orecchie dell'Unione europea, che ha commentato facendo notare che l'eventuale scambio sarebbe vietato dalle sanzioni imposte alla Russia per la guerra in Ucraina. "Quello che posso dire – spiega Arianna Podestà, portavoce della Commissione europea per la Concorrenza – è che nel quinto pacchetto di sanzioni abbiamo deciso di estendere il divieto di esportazioni" dalla Russia "anche agli spiriti, inclusa la vodka. L'importazione è proibita".

"L'attuazione delle sanzioni è responsabilità degli Stati", precisa poi ancora la portavoce, assicurando che verificherà se i regali siano importazioni a tutti gli effetti oppure no. Allo stesso modo, però, Berlusconi potrebbe aver violato le sanzioni contro la Russia anche in un'altra occasione: nella risposta al presidente Putin. Le bottiglie di lambrusco inviate per sdebitarsi infatti – sempre secondo il racconto di Berlusconi – potrebbero essere soggetto a loro volta di sanzione: sono vietate le esportazioni di beni di lusso, incluse bottiglie di vino, sopra un valore di 300 euro. La portavoce ha risposto che verificherà se donare a cittadini russi bottiglie di lambrusco violi le sanzioni Ue oppure no.

La Commissione europea, in generale, "non commenta" le dichiarazioni dei politici degli Stati membri. Tuttavia, "possiamo dare un'idea su come crediamo che debbano essere gestiti i rapporti con la Russia e con i rappresentanti della Russia dopo la decisione di Mosca di invadere l'Ucraina – sottolinea un'altra portavoce della Commissione Ue – Gli Stati membri sono liberi di condurre i loro contatti bilaterali", anche con la Russia, "ma rispettando le politiche dell'Ue". E aggiunge: "Non c'è un divieto riguardo ai contatti bilaterali. Ma la priorità in questi contatti deve essere naturalmente quella di veicolare la posizione dell'Ue sull'invasione e l'aggressione illegittime dell'Ucraina, e di fare appello alla controparte russa affinché questo cessi immediatamente e rispetti il diritto internazionale".

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