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Luciano Canfora andrà a processo per aver dato della neonazista a Giorgia Meloni

Il filologo Luciano Canfora è stato rinviato a giudizio per aver definito Giorgia Meloni una “neonazista nell’animo” nel 2022. Il processo inizierà il 7 ottobre, a meno che la presidente del Consiglio non decida di ritirare la querela. L’accusa è di diffamazione aggravata e la richiesta è di 20mila euro di risarcimento.
A cura di Luca Pons
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È arrivato il rinvio a giudizio per Luciano Canfora, filologo e storico di 81 anni che nell'aprile 2022 definì Giorgia Meloni "neonazista nell'animo". Lo fece in un intervento davanti agli studenti del liceo Fermi di Bari, in cui chiamò Meloni anche "poveretta" e "mentecatta pericolosissima", imputandole tra l'altro di essersi schierata con i "neonazisti ucraini" . All'epoca la leader di Fratelli fece querela, e oggi la giudice dell'udienza preliminare Antonietta Guerra ha rinviato il professore a giudizio. Il reato contestato è quello di diffamazione aggravata, e la richiesta è di un risarcimento di 20mila euro.

Il processo inizierà il 7 ottobre, e prima di allora Meloni può decidere di ritirare la querela.  L'avvocato di Canfora è Michele Laforgia, candidato sindaco sostenuto dal Movimento 5 stelle per le elezioni comunali di Bari. Nella sua memoria difensiva, Laforgia ha scritto che "secondo l’imputato, il sostegno all’Ucraina avrebbe consentito all’onorevole Meloni, solitamente emarginata e denigrata, di accreditarsi anche a livello internazionale come figura politica autorevole e affidabile. È dunque evidente il senso tutt’altro che diffamatorio delle espressioni utilizzate dal professor Canfora".

La difesa quindi è che le frasi di Canfora non fossero un attacco diretto a ledere ingiustamente l'onore e la dignità di Meloni, ma solo di commentare la situazione politica e il suo rapporto con le altre forze sul tema dell'Ucraina. La frase pronunciata, che si trova anche in video online, è questa:

Non vedo, nello schieramento politico del nostro Paese, forze capaci di dire ‘Voglio capire’. Anche la terribilissima – e sempre insultata, poveretta! – leader di quel partito di destra che si chiama ‘Fratelli d’Italia’ – come se in Francia ci fosse ‘La Marsigliese’ come partito politico – trattata di solito come una mentecatta, pericolosissima, ecc, – siccome – essendo neonazista nell’animo – si è subito schierata con i neonazisti ucraini, è diventata una statista molto importante ed è tutta contenta naturalmente di questo ruolo.

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