Lotti allo Sport e Boschi sottosegretario: i nomi di Renzi nel governo Gentiloni

Tra i nomi contenuti nella lista di ministri letta dal presidente del Consiglio incaricato Paolo Gentiloni dopo il colloquio con il Capo dello Stato figura quello di Luca Lotti. Della sua presenza nella squadra del governo dell'ex ministro degli esteri si era parlato molto in questi giorni: in un primo momento era ventilata l'ipotesi di un suo incarico come sottosegretario con delega ai servizi segreti. Alla fine, invece, è stato nominato ministro senza portafoglio allo Sport – anche se sembrerebbe che gli spettino ulteriori deleghe non immediatamente annunciate da Gentiloni.

Durante il governo Renzi, Lotti aveva ricoperto l'incarico di sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all'editoria. Il rapporto che lo lega all'ex premier, però, parte da più lontano, sin dai tempi della presidenza della provincia di Firenze. Lotti, infatti, fa parte della "scuderia toscana" che Renzi ha portato a Palazzo Chigi, e, sempre gravitando nell'orbita del segretario dem, è stato capo di gabinetto al Comune, responsabile degli enti locali del Partito democratico, capo della segreteria di Matteo Renzi, responsabile organizzazione del Pd.

Insomma, è uno degi uomini più contigui a Matteo Renzi, quello di cui si fida di più. Tanto che – prima dell'annuncio dei componenti del governo Gentiloni – si parlava di "nome imposto" dal segretario dem. Nonostante non sia chiarissimo il significato della delega allo Sport – che tra l'altro non esisteva prima di questa sera – il messaggio è piuttosto inequivocabile.

Lotti, però, non è il solo nome della squadra di governo direttamente riconducibile al cerchio dell'ex premier. C'è un'altra riconferma che pesa simbolicamente: quella di Maria Elena Boschi. L'ex ministro per i Rapporti con il parlamento (incarico adesso andato ad Anna Finocchiaro) e le Riforme è stata nominata sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del governo Gentiloni. Nonostante avesse paventato un addio alla cosa pubblica nel caso di sconfitta nel referendum costituzionale sulla riforma che portava il suo nome, Boschi insomma resta, non solo in politica, ma nella compagine di governo e con posizione di vertice. Probabilmente la sua posizione è la vera "mossa" del segretario dem. Se a tutto questo si aggiunge che le altre posizioni di spicco restano sostanzialmente quelle della squadra precedente, appare chiaro come Renzi, al di là di un allontanamento piuttosto rumoroso sul fronte social, resti ancora saldamente in gioco.