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L’Oms chiede di mettere un’etichetta sulle bottiglie di alcolici: “Causa il cancro”

È dimostrato che l’alcool, in qualunque quantità, contribuisce a vari problemi per la salute, tra cui almeno sette tipi di cancro. Per questo l’Organizzazione mondiale della sanità ha proposto ai Paesi europei di aggiungere un’etichetta sulle bottiglie di alcolici, sottolineando i rischi. Finora lo fanno pochi Stati, ma molti cittadini sarebbero a favore.
A cura di Luca Pons
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Bisognerebbe aggiungere sulle bottiglie di alcolici un'etichetta che specifica i rischi per la salute, in particolare quelli legati al cancro. Non solo i superalcolici, ma anche birra e vino: qualunque quantità di alcool, infatti, può fare male. Ad oggi in Europa solo quattro Paesi prevedono etichette simili, ma la grande maggioranza dei cittadini sarebbe a favore. La proposta è stata rilanciata dall'Organizzazione mondiale della sanità, e in particolare dal ramo europeo dell'Oms, che ha pubblicato un nuovo rapporto sul tema.

Che danni provoca l'alcool e quanto si beve in Europa

L'Unione europea ha già lanciato a inizio 2021 un piano complessivo contro i tumori, e tra gli obiettivi c'è quello di "ridurre di almeno il 10% l'uso dannoso dell'alcool entro il 2025". Come l'Oms ha sottolineato, bere alcolici è un fattore alla base di oltre 200 malattie, tra cui almeno sette tipi di cancro: quello della cavità orale, della faringe, dell'esofago, del fegato, della laringe, del retto, e il tumore al seno.

L'Ue è l'area del mondo in cui si beve di più. Nel 2019 ben sette Paesi su dieci con il consumo più alto di alcool pro capite al mondo erano nell'Unione europea. In media nell'Ue ogni cittadino aveva bevuto, nel corso dell'anno, circa undici litri di alcool puro. La media mondiale era quasi la metà, poco meno di sei litri. L'Italia si piazzava tra le due, con circa otto litri. Il picco si era registrato in Romania, con 17 litri. Seguivano Cechia e Lettonia con 13, poi la Germania poco sopra i 12. La Francia e la Spagna erano entrambe vicine alla media europea.

"Non c'è una quantità minima sicura" da bere

Questo consumo di alcolici così elevato, naturalmente, porta dei danni per la salute. Sempre nel 2019 in Ue, più di un morto su venti (tra gli adulti) è deceduto per cause legate all'alcool, quasi uno su quattro nella fascia di età 20-40 anni. In più, i tumori legati all'alcool hanno causato quasi un terzo delle morti legate all'alcool.

Un aspetto di cui spesso si parla è proprio la quantità di alcool consumata. Un bicchiere di vino, si sente dire, non fa male e anzi aiuta. In realtà, stando ai dati scientifici a nostra disposizione, "non esiste una quantità sicura di alcool da consumare, per quanto riguarda il rischio di cancro", ha scritto chiaramente l'Oms. Basta pensare che nel 2020 il 12% dei tumori legati all'alcool è apparso in persone che consumavano meno di 20 grammi di alcool al giorno, cioè meno di due piccoli bicchieri di vino.

Qual è la situazione in Ue e cosa pensano i cittadini

Un'etichetta sulla bottiglia, così come quella che appare sul pacchetto di sigarette per esempio, è il modo più semplice e immediato per trasmettere ai cittadini le informazioni sui possibili rischi. E la cosa più consigliata, secondo l'Oms, sarebbe rendere queste etichette obbligatorie. Si tratta, peraltro, di una soluzione a basso costo per i governi, dato che la stampa delle etichette ricade sulle aziende produttrici.

Ad oggi nell'Ue ci sono quattro Paesi che hanno fatto leggi riguardanti le etichette con i rischi per la salute sulle bottiglie di alcolici: Francia, Germania, Irlanda e Lituania. L'unico Stato che prevede specificamente un obbligo legato al rischio di cancro è l'Irlanda, e questo obbligo partirà a maggio del 2026.

Stando a una ricerca europea condotta nel 2022, comunque, moltissimi abitanti dell'Ue sarebbero a favore di queste etichette. Il risultato medio nell'Unione europea è del 78% di favorevoli. In Italia, dove il governo si è notoriamente opposto a misure simili – soprattutto per tutelare l'industria del vino – la percentuale sarebbe anche più alta: 83% a sostegno delle etichette.

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