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L’Oms approva l’accordo sulla lotta alle pandemie: cosa prevede

Dopo tre anni di negoziati, oggi a Ginevra, i Paesi membri dell’Oms hanno approvato un accordo sulla lotta alle pandemie. Il testo si concentra su come affrontare emergenze sanitarie per evitare di incappare negli errori commessi durante la crisi del Covid-19.
A cura di Giulia Casula
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Immagine di repertorio
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Dopo oltre tre anni di negoziati, i Paesi membri dell'Organizzazione mondiale della sanità hanno approvato un accordo volto a prevenire e contrastare meglio le future pandemie. "Gli Stati membri dell'Oms hanno compiuto un importante passo avanti negli sforzi per rendere il mondo più sicuro dalle pandemie, elaborando una bozza di accordo da prendere in considerazione alla prossima Assemblea mondiale della sanità a maggio", ha affermato l'Oms in una nota.

Il testo, che sarà sottoposto all'approvazione finale all'assemblea annuale dell'organizzazione si concentra su come affrontare eventuali future pandemie e ad evitare che si incappi negli errori commessi durante la crisi del Covid-19.  "Le nazioni del mondo hanno fatto la storia oggi a Ginevra", ha dichiarato il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus in una nota. "Raggiungendo il consenso sull'Accordo sulla pandemia, non solo hanno messo in atto un accordo generazionale per rendere il mondo più sicuro, ma hanno anche dimostrato che il multilateralismo è vivo e vegeto e che nel nostro mondo diviso le nazioni possono ancora lavorare insieme per trovare un terreno comune e una risposta condivisa a minacce comuni".

Cinque anni dopo la pandemia da Covid-19, nuove minacce sanitarie preoccupano il mondo. Tra queste l'influenza aviaria H5N1 il morbillo, l'MPoxetina e l'Ebola. Il cuore dell'intesa, che si fonda sui principi di "equità, solidarietà e trasparenza", è il sistema di accesso ai patogeni e condivisione dei benefici (Pabs), ovvero, una nuova piattaforma che consente la rapida condivisione dei dati sui patogeni con le aziende farmaceutiche, consentendo loro di iniziare rapidamente a lavorare sui prodotti per combattere la pandemia.

Alcuni Paesi avevano espresso preoccupazione per la consegna dei dati sui patogeni nel caso del rischio di una loro esclusione dall'accesso ai vaccini e ai test come avvenuto all'inizio della pandemia da Covid-19. Alla fase finale dei negoziati non hanno partecipato gli Stati Uniti, usciti dall'Oms prima di tagliare la spesa per gli aiuti esteri. Alla fine, l'accordo di 32 pagine è stato approvato all'unanimità e invita i Paesi a rafforzare le capacità di prevenzione e sorveglianza delle pandemie, tenendo conto delle capacità e delle situazioni nazionali e regionali.

Il testo chiede inoltre, ai produttori di mettere rapidamente a disposizione dell'Oms il 20% di prodotti sanitari correlati alla pandemia, inclusa una soglia minima del 10% sotto forma di donazioni, e il resto "riservato a prezzi accessibili" all'agenzia sanitaria delle Nazioni Unite. I produttori, anche quelli con sede in Paesi non membri dell'Oms, possono scegliere liberamente di partecipare al programma volontario, le cui modalità pratiche devono ancora essere negoziate.

L'accordo include inoltre:  la creazione di capacità di ricerca e sviluppo geograficamente diversificate; l'agevolazione del trasferimento di tecnologie e relative conoscenze, competenze ed esperienze per la produzione di prodotti sanitari correlati alle pandemie; la mobilitazione di una forza lavoro qualificata, formata e multidisciplinare per le emergenze sanitarie a livello nazionale e globale; l'istituzione di un meccanismo finanziario di coordinamento; l'adozione di misure concrete per rafforzare la preparazione, la prontezza, le funzioni e la resilienza del sistema sanitario; e l'istituzione di una rete globale di logistica e catena di approvvigionamento.

La proposta ricorda la sovranità dei Paesi nell'affrontare le questioni di salute pubblica all'interno dei propri confini e precisa che l'Oms non ha l'autorità di ordinare, modificare o prescrivere leggi o politiche nazionali, o di obbligare gli Stati ad adottare misure specifiche (ad esempio obblighi vaccinali, lockdown o altri divieti).

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