Lombardia, spese pazze: 65 verso processo. Anche Renzo Bossi e Nicole Minetti
55 ex consiglieri, 9 ex assessori, un collaboratore: 65 persone accusate, a vario titolo, di peculato e truffa aggravata, e che ora rischiano di andare a processo per le spese pazze e rimborsi in Regione Lombardia. Soldi pubblici spesi illecitamente che ammontano, secondo l’inchiesta, a 3,4 milioni di euro. Fra le persone coinvolte ci sono anche Renzo Bossi, detto ‘il Trota', figlio dell'ex segretario della Lega Umberto, e Nicole Minetti, l'ex consigliere regionale PdL condannata a cinque anni di reclusione nel processo ‘Ruby bis'. A quest'ultima vengono contestati gli acquisti di vari oggi, diversi coperti al ristorante e l’acquisto del libro “Mignottocrazia”, per un totale di quasi 20 mila euro. 15mila 757,21 euro vengono invece contestati al Trota. Diverse le voci sospette nella sua lista della spesa: caramelle, patatine, focacce, spazzolini, i-Pad e molto atro ancora. Oltre a Bossi e alla ex igienista dentale di Berlusconi, tra le persone finite sotto inchiesta ci sono anche Davide Boni, ex presidente del Consiglio Regionale, Massimo Ponzoni, Franco Nicoli Cristiani, Monica Rizzi, Romano Colozzi, Massimo Buscemi, Stefano Galli e Giulio Boscagli per la maggioranza. Per l’opposizione invece ci sono Chiara Cremonesi, Luca Gaffuri, Carlo Spreafico ed Elisabetta Fatuzzo.
"E' una rapina ai lombardi quella che emerge dai risultati dell'indagine su ex consiglieri e assessori che hanno fatto man bassa di risorse pubbliche non giustificate", scrive in una nota Paola Macchi, portavoce del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale. Macchi sostiene che "per spendere illecitamente oltre 3 milioni di euro ci vuole un certo impegno e altrettanta dedizione", mentre per i grillini "la politica si può fare meglio e con meno risorse e su questo stiamo dando il buon esempio. Abbiamo rifiutato oltre 2 milioni di euro di contributi elettorali e restituiremo l'extrastipendio: attendiamo che la casta restituisca ai cittadini il bottino di anni di illeciti".