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Lollobrigida sul caso Frecciarossa: “Fermerei il treno altre 100 volte, governo cerca di salvare vite”

Lollobrigida torna sul caso Frecciarossa, e rivendica la scelta di fermare il treno: “Avrei potuto prendere un aereo di Stato, ho preso un treno per inaugurare a Caivano da ministro capo delle forze forestali un parco da loro ripulito e restituito ai cittadini. Il governo sta cercando di salvare vite, non fare passerelle”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida è tornato sul caso della fermata aggiuntiva del treno Frecciarossa, fermata extra richiesta dallo stesso ministro, nel tentativo di arrivare puntuale a un evento di inaugurazione al parco di Caivano a Napoli. Il ministro ha detto che lo rifarebbe "altre 100 volte, se servisse".

L'esponente di Fdi, e cognato della premier Meloni, non ritiene di aver sbagliato, né di aver approfittato della sua posizione, facendo fermare il treno alla stazione di Ciampino, dove ad attenderlo ha trovato un'auto blu:  "Pentito per il caso Frecciarossa? No, perché non ho goduto di nessun privilegio. Negli ultimi sei mesi fermate a richiesta sono state effettuate 207 volte. E il treno non era più sulla linea ad alta velocità, ma deviato su una linea ordinaria", ha ribadito in un'intervista al Corriere della Sera. "Ho chiesto se era possibile fare una fermata in una stazione esistente, dove sono scese anche altre persone. Non ho abusato di nulla", ha spiegato.

"Avrei potuto prendere un aereo di Stato, ho preso un treno per inaugurare a Caivano da ministro capo delle forze forestali un parco da loro ripulito e restituito ai cittadini. Il governo sta cercando di salvare vite, non fare passerelle", ha aggiunto. Lollobrigida ha quindi negato attriti con la premier Meloni per la vicenda: "Con Giorgia il rapporto è eccezionale come sempre". E sull’ipotesi di lasciare il suo incarico, magari per un’avventura in Europa, ha commentato: "Continuo a fare il mio lavoro, apprezzato da tutti, trasversalmente, tanto che il mio ministero è stato premiato dalla Commissione con il raddoppio delle risorse, visti i risultati ottenuti. E questo nonostante io debba sempre scontare il peso dell’essere ‘cognato di'".

Un passaggio dell'intervista è dedicata alle elezione europee, e a una possibile alleanza con l'ultradestra dopo il voto: "Le forze politiche nelle democrazie compiute vengono legittimate dagli elettori, non dai commentatori. Dopo il voto si ragionerà sulla base dei valori, programmi e numeri quale alleanza sarà possibile costruire. Certamente con la Lega c'è grande sintonia sulla stragrande maggioranza dei temi e qualche differenza. Tra queste l'appartenenza, in questa legislatura, a diverse famiglie europee. Per noi alcuni paletti sono chiari in Italia e in Europa, tra questi il sostegno all'Ucraina e la difesa della libertà di Israele. E questo con alcune forze politiche impedisce ogni alleanza".

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