Lollobrigida ora dice che bisognerebbe abolire la parola “razza” dalla Costituzione
"La razza è citata nella Costituzione, e se l'accezione che viene data a questa parola implica un elemento negativo, allora io sarei anche per l'abolizione di quella parola": lo ha detto è il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo a Quarta Repubblica su Retequattro. L'esponente di Fratelli d'Italia è finito al centro delle polemiche nelle ultime settimane per alcune affermazioni sulla sostituzione etnica. "Piani per una sostituzione etnica? La considero una follia", ha detto ora.
Per poi aggiungere: "Poche ragioni per quella critica, che esistano gli italiani e gli italiani siano una etnia è difficile da smentire. Anche Berlinguer parlava di Trieste e di cosa rappresentasse quella città in termini etnici". E ancora: "L'Italia è un raggruppamento che vede una lingua comune, una cosa che con la razza non c'entra nulla. Anche l'Unar in una sua campagna spiegava che un prodotto potesse essere realizzato da varie etnie".
Non è mancata la critica alle polemiche sollevate dall'opposizione: "Le polemiche sulle mie parole, sull'etnia? La sinistra non vuole entrare nei temi e la butta in caciara. Noi vorremmo una contrapposizione sui fatti, sulle ricette".
Intervenendo agli Stati generali della Natalità, il ministro aveva parlato di proteggere l'etnia italiana: "Credo che sia evidente a tutti che non esiste una razza italiana. È un falso problema immaginare un concetto di questa natura. Esiste però una cultura, un'etnia italiana, quella che la Treccani definisce raggruppamento linguistico culturale, che immagino che in questo convegno si tenda a tutelare. Perché sennò non avrebbe senso", aveva detto. Da queste frasi le polemiche, seguite a quelle scoppiate alcune settimane prima quando il ministro, parlando dei flussi migratori, aveva tirato fuori la teoria della sostituzione etnica.