428 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

“Lollobrigida è scollegato dalla realtà, le famiglie povere non mangiano per pagare l’affitto”

Il ministro Lollobrigida ha detto che in Italia “spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi”. Nonna Roma, associazione di volontariato che nella Capitale assiste circa 2.500 famiglie con aiuti alimentari, ha spiegato a Fanpage.it la situazione che osserva quotidianamente: “Chi non riesce a pagare affitto e bollette, mangia meno”.
A cura di Luca Pons
428 CONDIVISIONI
Immagine

Hanno fatto discutere le parole pronunciate, al meeting di Rimini, dal ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida: "Da noi spesso i poveri mangiano meglio dei ricchi, perché cercando dal produttore l'acquisto a basso costo comprano qualità". Dall'opposizione si sono scatenate le critiche, con Elly Schlein che ha accusato il governo di "vivere su un altro pianeta". Sara Fiordaliso, attivista dell'associazione Nonna Roma che fornisce aiuto alimentare a oltre 2.500 famiglie a Roma, ha commentato a Fanpage.it le dichiarazioni del ministro e ha raccontato la realtà che l'associazione vede quotidianamente: famiglie spesso disperate, che quando si trovano in crisi economica cercano di risparmiare proprio sul cibo.

Cosa non vi torna delle affermazioni del ministro Lollobrigida?

Purtroppo ci torna molto poco. Al ministro manca un collegamento con la realtà vera delle persone che sono in disagio economico. È anche strumentale minimizzare il problema della povertà, in questo caso come in tanti altri passati: permette di adottare misure che sono ridicole rispetto al problema effettivo. È verificato che in Italia chi è in povertà ha una cattivissima dieta alimentare, perché manca l'accessibilità e anche l'educazione alimentare.

Quale attività svolgete con Nonna Roma, in questo ambito, e cosa osservate?

Sosteniamo 2.500 famiglie con l'aiuto alimentare. In un'indagine che abbiamo fatto l'anno scorso è emerso che la stragrande maggioranza delle famiglie non acquista carne, non acquista pesce. Hanno eliminato o fortemente ridotto olio, latte, frutta e verdura. Anche il cibo di cui si approvvigionano di più, che sono inscatolati e cose simili, è di scarsissima qualità. Se avessero la capacità che descrive il ministro, di "cercare dal produttore", magari non avrebbero bisogno di ritirare da noi un pacco alimentare o passare nei nostri empori solidali. Questa è la realtà dei fatti. Il ministro confonde cose diverse…

Cioè?

Confonde il ‘chilometro zero' con il mancato accesso ai beni alimentari. Se parlasse con cognizione di causa, conoscerebbe la distribuzione delle famiglie in povertà nel territorio, e della distribuzione dei punti di accesso a cibo di qualità. La persona che abita in periferia a Roma da che contadino va per prendersi la frutta a chilometro zero? Ammesso che poi costi meno, perché non è così. Il cibo di qualità spesso è inaccessibile anche per le classi medie. C'è proprio una conoscenza della realtà distorta, o mistificata volutamente.

Questa frase del ministro secondo voi è una gaffe o ha un intento politico?

È l'ultima di tante affermazioni, del ministro Lollobrigida o di altri componenti del governo, che fanno una narrazione della povertà al contrario: colpevolizzazione e banalizzazione estrema del problema, che in realtà è complesso e sempre più evidente. Un esempio è la carta acquisti lanciata in queste settimane. Presentata come strumento contro la povertà alimentare, in realtà cos'è? Sono 380 euro, praticamente un euro al giorno per un anno per ogni famiglia, per di più escludendo chi riceve altri sussidi di alcun tipo. E anche con requisiti così stringenti, non hanno messo fondi sufficienti per arrivare a tutti i possibili beneficiari. Hanno presentato in pompa magna quella che in realtà è un'elemosina a persone in difficoltà. Tanto queste non sono il loro elettorato, quindi non gli importa.

Cosa servirebbe, invece, da parte del governo?

Servirebbe uno strumento di contrasto alla povertà pieno. L'Assegno di inclusione che partirà a gennaio discrimina tra poveri: noi chiediamo l'introduzione di un reddito minimo garantito, perché sarebbe uno strumento per dare libertà alle persone, anche a chi non è in povertà assoluta ma relativa. E poi le politiche devono essere integrate. Il contrasto alla povertà alimentare non lo fai con la carta Dedicata a te, ma individuando le motivazioni per cui le famiglie sono in povertà alimentare. Mettendo al centro la capacità di spesa alimentare delle famiglie, senza interventi assistenzialistici. Mettendo al centro la dignità della persona e la sua capacità di scelta.

Negli ultimi mesi come è cambiata la situazione per le famiglie a cui date assistenza?

C'è stato un peggioramento clamoroso. Il caro bollette ha affossato le persone in povertà, con misure governative insufficienti: per chi vive in povertà assoluta, un rincaro di quel tipo vuol dire mangiare meno. Lo abbiamo riscontrato. Non posso smettere di pagare l'affitto se no mi fanno lo sfratto, non posso smettere di pagare le bollette se no mi tolgono gas e luce, e allora non mangio o mangio di meno. L'attuale governo è entrato in carica con quella situazione in corso, con l'inflazione alle stelle… e invece di intervenire ha ridotto le misure contro la povertà.

E da oggi altre 33mila persone riceveranno un sms per avvisarle che da settembre non avranno più il reddito di cittadinanza.

Sì, più altre 170mila persone sono già state informate, e altre migliaia che lo saranno entro dicembre. E da gennaio circa la metà dei vecchi percettori sarà senza alcun tipo di sussidio. Ci aspettiamo un disastro, un aumento vertiginoso delle richieste di aiuto. Già adesso le persone sono disperate, hanno paura e non sanno come fare.

428 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views