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Lollobrigida dice che Meloni non è arrabbiata per il caso del Frecciarossa e della fermata extra

Il ministro Lollobrigida sostiene che Meloni non avrebbe avuto nulla da ridire per la vicenda della fermata aggiuntiva del treno, ma fonti raccontano di una telefonata tra i due, nella quale la premier lo avrebbe rimproverato per la figuraccia.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro Francesco Lollobrigida continua a difendersi per il caso della fermata aggiuntiva del Frecciarossa. La vicenda è nota: qualche giorno fa il ministro dell'Agricoltura era atteso a Caivano per l'inaugurazione del parco urbano, ma il treno su cui viaggiava era in ritardo, e così ha chiesto di poter scendere a Ciampino, dove c'era un'auto blu ad attenderlo.

"Ho solo chiesto di scendere. Una richiesta lecita, cui ha diritto qualsiasi cittadino. Ho parlato con il capotreno che immagino, abbia poi inoltrato a chi di dovere la mia richiesta", spiega ancora in un'intervista al "Corriere della Sera".

"Le comportamento normale?", è la domanda del giornalista, Fabrizio Roncone. "Francamente, sì. Il treno era in grave ritardo e mi aspettavano, sotto la pioggia, a Caivano, per una cerimonia importante. Avessi fatto ritardo io, avrebbe fatto ritardo lo Stato".

Sulla richiesta di dimissioni arrivata dalle opposizioni il ministro replica: "Io mi dimetterò quando il mondo dell'agricoltura dirà di essere insoddisfatto del mio lavoro. Per ora, invece, sono tutti entusiasti".

La Lega però ha voluto prendere le distanze dalla vicenda e dall'operato di Lollobrigida, e tramite il capogruppo al Senato Romeo ha detto: "Il comportamento di Lollobrigida credo sia una cosa che bisogna evitare". Lollobrigida però minimizza: "Solo una battuta di Romeo. Che, però, mi ha già cercato due volte al telefono… Appena trovo un minuto, lo richiamo".

Fa rumore però il silenzio di Salvini: "È il ministro dei Trasporti. Quando, e se lo riterrà opportuno, credo esprimerà il suo giudizio nelle sedi opportune", assicura il ministro, secondo cui la premier Meloni non si sarebbe adirata. "No, assolutamente. La presidente – sottolinea Lollobrigida – sa che certe notizie vengono esasperate non per colpire me, ma lei, a Palazzo Chigi". "È un anno che mi tengono nel mirino. Ho cominciato con l'apprendere di essere padre a mia insaputa, hanno aggredito una collega che era rimasta incinta e che ha dovuto dimostrare chi fosse il vero padre con un esame del Dna…", ricorda Lollobrigida.

La ricostruzione del Fatto Quotidiano però mostra uno scenario diverso. La premier, appresa la notizia pubblicata dal giornale di Travaglio mercoledì scorso, avrebbe subito chiesto spiegazioni al cognato, marito di sua sorella Arianna, nel corso di una telefonata fatta mentre Meloni si stava imbarcando per Berlino, per il bilaterale che aveva in programma con Scholz. Due fonti a conoscenza del colloquio hanno raccontato al giornalista Giacomo Salvini il tenore della telefonata.

La premier si sarebbe arrabbiata con il ministro, per il danno di immagine che la vicenda ha arrecato al governo, esprimendogli il suo imbarazzo per la fermata ad personam, e avrebbe criticato la scelta di chiamare la segreteria dell'amministratore delegato di Trenitalia, Corradi, perché, è il ragionamento della premier, è un problema per l'esecutivo contrarre ‘debiti' con i vertici dell'azienda.

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