Lollobrigida dice che l’Italia si opporrà alle etichette che avvertono della pericolosità del vino
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Il recente dibattito sulle etichette sanitarie sulle bottiglie di vino ha riacceso una polemica che sembrava sopita: l'Unione Europea sta infatti proponendo di introdurre avvertenze simili a quelle presenti sui pacchetti di sigarette, per avvisare i consumatori dei rischi associati al consumo di alcol. Francesco Lollobrigida, Ministro dell'Agricoltura, ha definito però questa proposta come una "follia" e un' "aggressione ideologica" contro un prodotto che è parte integrante della cultura e della tradizione alimentare di numerosi Paesi, Italia in primis.
Il punto di vista di Lollobrigida: una battaglia culturale
Francesco Lollobrigida, Ministro dell'Agricoltura, ha definito questa proposta dell'Unione Europea come una "follia", parlando di una "aggressione ideologica" contro il vino. Lollobrigida ha sottolineato che il vino è un elemento fondamentale della dieta di molte culture, tra cui quella italiana, che è tra le più longeve in Europa. "L'alcol, come qualsiasi abuso, è dannoso", ha ammesso Lollobrigida, "ma non possiamo considerare il vino, che fa parte della nostra tradizione alimentare, come un pericolo di per sé stesso". Lollobrigida ha inoltre evidenziato il paradosso di una critica al vino proveniente da Paesi che non producono vino ma hanno alti tassi di alcolismo, con una preferenza per distillati forti, assunti in eccesso, ribadendo poi anche l'impegno del governo italiano nel contrastare questa misura. Un impegno che coinvolgerebbe anche il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, per difendere il settore vitivinicolo da quella che è vista come una deriva ideologica. Lollobrigida ha infine ricordato l'esempio della scienziata Rita Levi-Montalcini, che visse fino a 103 anni e attribuiva alla moderata assunzione di vino un ruolo positivo per la salute.
"Questo tentativo di criminalizzazione del vino non ha alcun tipo di senso", ha poi concluso il ministro.
La reazione delle imprese vitivinicole
L'iniziativa della Commissione Europea ha sollevato preoccupazioni anche tra le aziende del settore: l'Unione Italiana Vini (Uiv) ha espresso preoccupazione per le nuove misure proposte, che riguardano non solo le etichette, ma anche la tassazione dei prodotti e le restrizioni sulle vendite transfrontaliere: "Speravamo che la nuova Commissione concentrasse i suoi sforzi su misure per migliorare la competitività delle imprese, non per aumentare le tasse e creare distorsioni nel mercato" ha dichiarato Paolo Castelletti, segretario generale di Uiv. Le aziende italiane si sono così unite al governo nella difesa del settore, come già accaduto in passato, contro quelle che considerano politiche eccessivamente punitive.
Qual è la situazione nell'Unione Europea e cosa pensano i cittadini
Secondo l'OMS sarebbe opportuno rendere obbligatorie l'etichette sulle bottiglie, simili a quella presente sui pacchetti di sigarette, e rappresenterebbe il metodo più semplice ed efficace per informare i cittadini sui potenziali pericoli. Si tratterebbe di una misura economica per i governi, poiché il costo della stampa delle etichette ricadrebbe sulle aziende produttrici. Attualmente, nell'Unione Europea, quattro Paesi hanno introdotto normative relative alle etichette sui rischi per la salute sui contenitori di alcol: Francia, Germania, Irlanda e Lituania. L'unico Stato che impone un obbligo specifico riguardante il rischio di cancro è invece l'Irlanda, e questa disposizione entrerà in vigore a partire da maggio 2026. Secondo una ricerca europea condotta nel 2022, tuttavia, una larga parte dei cittadini dell'UE sarebbe favorevole a queste etichette. La media dell'Unione Europea è del 78% di consensi. In Italia, dove il governo ha invece opposto resistenza a simili misure, in particolare per proteggere l'industria vinicola, il dato sarebbe ancora più alto: l'83% degli italiani sarebbe infatti favorevole alle etichette.