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Lockdown per non vaccinati, Curreri: “Non è incostituzionale, ma è più sensato l’obbligo vaccinale”

In un’intervista a Fanpage.it il costituzionalista Salvatore Curreri spiega che anche in Italia è possibile introdurre il ‘modello Austria’, con misure restrittive solo per i non vaccinati: “Non vedo profili incostituzionali di palese e irragionevole discriminazione però il lockdown dei soli non vaccinati sarebbe una soluzione molto hard quasi al confine con l’obbligo di vaccinazione, soluzione che a questo punto sarebbe forse opportuno prendere per chiarezza, senza ricorrere a soluzioni traverse”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Applicare anche in Italia la formula del ‘modello Austria', con un lockdown "light" e selettivo per i non vaccinati non è possibile secondo Franco Locatelli, coordinatore del Comitato tecnico scientifico e presidente del Consiglio superiore di sanità. Perché impedire ai non vaccinati di accedere a determinati ambiti della vita sociale, come ristoranti, palestre, centro per la cura della persona, hotel, eventi culturali, come da oggi avviene in Austria, non sarebbe consentito dalla nostra Costituzione. La misura "sia in termini concreti operativi sia per quanto riguarda la compatibilità con i diritti costituzionali penso sia alquanto problematica quindi non credo sia una soluzione proponibile nel nostro Paese. Quegli elementi non rendono la misura considerabile", ha detto Locatelli.

Il costituzionalista Salvatore Curreri, professore di Diritto costituzionale e pubblico comparato presso l'Università di Enna "Kore", contattato da Fanpage.it, spiega che la questione è abbastanza complessa, e sarebbe necessario un approfondimento: "La dichiarazione di Locatelli è davvero troppo sintetica per poterne comprendere appieno le ragioni. Dai resoconti della trasmissione tv di ieri leggo che la nostra Costituzione ‘non ammetterebbe un obbligo selettivo, come quello che da oggi scatterà in Austria'".

Ma secondo il costituzionalista in realtà "una selezione tra possessori di green pass e no già c'è ed è fondata legittimamente sulla minore pericolosità dei primi rispetto ai secondi in termini di contagio. Il punto è: tale distinzione può spingersi ancora oltre, escludendo chi, seppur non vaccinato, ha un tampone negativo? Fermo restando che il tampone permette di constatare il tuo stato di salute nel momento in cui viene fatto, finora tale soluzione è stata ammessa per almeno 48 ore. Vietarla ora significherebbe fare marcia indietro, o meglio dare un'ulteriore stretta in direzione dell'obbligo di vaccinazione, da cui ci separerebbe una differenza davvero minima".

Secondo il professore a questo punto potrebbe essere inserito direttamente l'obbligo vaccinale, come del resto prevede già l'articolo 32 della Costituzione. Come aveva già spiegato in una precedente intervista a Fanpage.it, se non si può parlare di discriminazione a proposito dell'utilizzo del green pass, che limita la libertà di coloro che non posseggono la certificazione, allo stesso modo in questo caso, introducendo il modello austriaco anche in Italia la differenza di trattamento tra immunizzati e non immunizzati sarebbe ragionevole, perché dettata dalla necessità di salvaguardare la salute pubblica, attraverso i vaccini.

"Insomma, per essere ancora più chiari – ha aggiunto Curreri – non vedo profili incostituzionali di palese e irragionevole discriminazione però il lockdown dei soli non vaccinati sarebbe una soluzione molto hard quasi al confine con l'obbligo di vaccinazione, soluzione che a questo punto sarebbe forse opportuno prendere per chiarezza, senza ricorrere a soluzioni traverse". 

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