L’occupazione aumenta ancora, ma non per i giovani: ci sono più under 35 senza lavoro

Sono arrivati i nuovi dati sull'occupazione, pubblicati come sempre dall'Istat, e i risultati principali sembrano buoni. Ci sono 24,3 milioni di occupati, 567mila in più di un anno fa. Il tasso di occupazione è al 63% (comunque il più basso in Ue), quello di disoccupazione è sceso sotto il 6%, in linea con la media europea.
La ministra del Lavoro Marina Calderone ha parlato di "un trend che premia le nostre politiche: cresce l'occupazione e scende la disoccupazione, nonostante un momento di grande incertezza a livello internazionale". E ha insistito: sono "numeri importanti, soprattutto per quanto riguarda i giovani, e questo ci rende molto soddisfatti in attesa di ulteriori misure per incentivare il lavoro giovanile, quello femminile e l'occupazione nel Mezzogiorno".
La ministra ha scelto di sottolineare che i dati sono positivi "soprattutto per quanto riguarda i giovani", ma la realtà non è proprio questa. Ci sono buone notizie sull'aumento dell'occupazione – anche se questa fa il paio la crescita del rischio di povertà, probabilmente perché i lavori sono pagati poco – ma ci sono anche dati negativi proprio per quanto riguarda i giovani.
I dati sull'occupazione che mostrano le difficoltà dei giovani
Si può partire dall'occupazione. A febbraio è aumentata dello 0,2% rispetto a gennaio, e l'Istat sottolinea che il numero di occupati è cresciuto per "tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni". Nella fascia tra i 25 e i 34 anni, oggi ci sono 10mila persone in più senza un lavoro rispetto a un anno fa. E il calo c'è stato soprattutto nell'ultimo mese: tra gennaio e febbraio il numero di occupati è sceso di 42mila persone. In quel periodo il tasso di occupazione per questa fascia d'età è calato dello 0,7%.
Lo stesso discorso vale per la disoccupazione. A livello nazionale, i numeri sembrano buoni. Rispetto a un anno fa ci sono 342mila disoccupati (cioè persone che cercano lavoro) in meno, il tasso è sceso al 5,9%. Anche nell'ultimo periodo, cioè nel mese tra febbraio e gennaio, il calo è proseguito.
Per i giovani tra 25 e 34 anni la disoccupazione non aumenta, ma certamente diminuisce molto meno che per le altre fasce d'età. Il calo del tasso di disoccupazione è di appena lo 0,4% in un anno, mentre ad esempio è dell'1,2% (tre volte tanto) per gli over 35. La quantità di 25-34enni è disoccupata (sono 22mila in meno di un anno fa), ma anche in questo caso il numero è decisamente più ridotto rispetto ai più anziani.
C'è poi il capitolo dell'inattività. Sono "inattivi" tutti coloro che non hanno un lavoro, non lo stanno cercando e non hanno intenzione di farlo, almeno nel prossimo periodo, quindi non sono occupati ma nemmeno disoccupati. Il tasso di inattività complessivo è aumentato a febbraio rispetto a gennaio, ma è più basso di un anno fa.
Per quanto riguarda i giovani, tutti gli under 50 hanno un tasso di inattività più alto rispetto a febbraio 2024. L'aumento più forte è per i 15-24enni (+0,9%), poi per i 25-34enni e infine per i 35-49enni (+0,5%). In termini assoluti, ci sono 119mila persone inattive in più nella fascia di chi ha meno di 35 anni.
Un ultimo aspetto che l'Istat sottolinea: questa difficoltà per i giovani risulta dai numeri anche se si tiene conto dell'invecchiamento. Normalmente si potrebbe pensare che forse ci sono meno under 35 con un lavoro semplicemente perché gli italiani invecchiano, e quindi ci sono meno under 35 in assoluto. Ma anche tenendo nel calcolo questi cambiamenti, il tasso di occupazione per i 15-34enni nell'ultimo anno è cresciuto meno che per tutte le altre fasce d'età, la disoccupazione è calata di meno e l'inattività è aumentata di più.
Meloni: "Oltre un milione di occupati in più, la nostra idea di Italia"
"Quando questo governo ha iniziato il proprio mandato, nell’ottobre del 2022, il numero di occupati in Italia era di 23 milioni e 231mila. Oggi, la rilevazione dell’Istat ci dice che, a febbraio 2025, quel numero era già salito a 24 milioni e 332 mila: oltre un milione di occupati in più". Lo ha scritto sui social Giorgia Meloni, esultando per il risultato generale e ignorando i dati più negativi per i giovani.
"È il frutto del lavoro di tanti, in primis delle imprese. Come governo abbiamo cercato di fare la nostra parte: in poco più di due anni, abbiamo lavorato con l’obiettivo di creare opportunità, sostenere le imprese e ridare dignità al lavoro", ha continuato la presidente del Consiglio. "È la nostra idea di Italia che prende forma, passo dopo passo. Molto c’è ancora da fare e non ci fermeremo, perché il lavoro è la prima risposta a chi vuole una nazione più forte e un futuro più prospero".