Lo strano caso dell’emendamento del deputato Fdi che ‘salva’ il Comune siciliano guidato da sua sorella

Il senatore del Pd Nicita ha sollevato con un’interrogazione parlamentare lo strano caso di un emendamento alla legge di Bilancio, firmato dal deputato Fdi Luca Cannata, che sembra scritto appositamente per favorire un comune siciliano, Avola, guidato dalla sorella dell’onorevole di Fratelli d’Italia, Rossana Cannata. Grazie all’emendamento il comune di Avola si è visto assegnare 5 milioni di euro, evitando così il Commissariamento, pur essendo fortemente indebitato.
A cura di Annalisa Cangemi
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Un emendamento ‘ad personam’, anzi ‘ad sorellam’ che sembra stato scritto appositamente per assegnare risorse ad Avola comune siciliano del Siracusano, è quello che è stato firmato da Fdi, dall’onorevole Luca Cannata, che agevola, guarda caso, proprio il comune guidato dalla sorella, Rossana.

Si tratta di un emendamento alla legge di Bilancio 2025, spuntato a fine anno in commissione Bilancio, che di fatto modifica i criteri di attribuzione dei 5 milioni destinati ai Comuni di Sardegna e Sicilia, come incremento del Fondo introdotto nel 2020, in base a una misura della precedente manovra “per favorire il risanamento finanziario” degli enti locali in “procedura di riequilibrio finanziario”.

Con la modifica introdotto quel Fondo è incrementato di 5 milioni di euro per l'anno 2025, ma queste risorse possono essere assegnate solo quei comuni "con popolazione tra i 20.000 e 35.000 abitanti, il cui piano di riequilibrio finanziario sia stato approvato dalla Corte dei conti nel 2015 per l'anno 2014 con durata fino all'anno 2023, e ancora sotto il controllo della Corte dei conti".

L’emendamento a prima firma dell’esponente di Fdi è stato approvato ed è diventato legge. E infatti i ministri Giorgetti e Piantedosi hanno manato un decreto interministeriale, in applicazione della modifica apportata alla manovra. Dal decreto però risulta che solo un comune soddisfa i nuovi requisiti, diventando quindi l’unico beneficiario dell’intera dotazione di 5 milioni di euro, originariamente stanziati per tutti i comuni siciliani e sardi che soddisfacevano i criteri di attribuzione richiesti. In pratica il comune di Avola risulta essere l’unico compatibile con i nuovi requisiti previsti dal testo.

È una strana coincidenza, visto che Avola è il comune di origine del deputato e vicepresidente della commissione Bilancio, che è stato anche primi cittadino della cittadina in provincia di Siracusa. Inoltre, non proprio un dettaglio marginale, ad Avola la sindaca attualmente è la sorella di Cannata, Rossana Cannata. Un caso a dir poco sospetto, per cui il Pd ha chiesto chiarimenti.

Il senatore del Pd Antonio Nicita ha presentato anche un’interrogazione parlamentare

Il senatore del Pd Nicita ha evidenziato la vicenda in un’interrogazione parlamentare a Palazzo Madama, sottolineando in toni ironici come l’emendamento sembri favorire proprio la famiglia di Cannata: “Pur essendo una buona notizia per i cittadini di Avola, nei confronti dei quali ci rallegriamo, sorprende scoprire che tale singolare, in tutti i sensi, disposizione deriva da un emendamento (100.14) proposto nella scorsa legge d Bilancio alla Camera dall’On. Luca Cannata di FdI, Vice presidente della commissione Bilancio, fratello dell’attuale sindaca di Avola Rossana Cannata, sempre di FdI, nonché consigliere comunale nello stesso consesso civico”.

“Solo la città di Avola – prosegue Nicita – infatti, tra tutti i comuni sardi e siciliani, risulta soddisfare il combinato disposto dei nuovi vincoli che l’emendamento dell’On. Cannata aveva introdotto”, cambiando le regole in corsa.

Il punto è che il Fondo prima non prevedeva alcun vincolo di popolazione per i comuni destinatari. “Al contrario, l’emendamento 100.14 proposto dal fratello della sindaca di Avola, e approvato nella legge di bilancio 2025 nello scorso dicembre, ha ristretto chirurgicamente le condizioni di eleggibilità ai soli comuni sardi e siciliani che risultassero avere – non si sa perché – una popolazione compresa tra i 20.000 e i 35.000 abitanti (sfortunati i comuni con 19mila e 36mila abitanti) nonché avere il piano di riequilibrio finanziario, con durata dall'anno 2014 all'anno 2023, approvato dalla Corte dei conti nell'anno 2015 e tuttora soggetto al controllo della Corte dei conti”.

E alla fine solo la città di Avola, si scopre solo ora, risponde a questi nuovi requisiti, che sembrano proprio tagliati su misura per la cittadina dall’emendamento di Cannata. E infatti, dopo l’arrivo del decreto interministeriale, il Comune di Avola è riuscito a evitare il Commissariamento, pur essendo fortemente indebitato.

Nell’interrogazione Nicita chiede se il governo fosse consapevole “di tale fortunata coincidenza al momento dell'approvazione dell'emendamento 100.14”, “considerata l’innovazione in relazione ai tetti della popolazione dei comuni eleggibili, non presente tra i requisiti del Fondo nella relativa normativa di costituzione nel 2020”; e se fosse a conoscenza del diretto legame tra il proponente dell’emendamento e “la Sindaca dell’unico comune beneficiario delle misure previste dall’articolo 1, comma 755, della legge n. 207 del 2024”.

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