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Lo Stato ha un debito verso le aziende private di almeno 65 miliardi di euro

La denuncia arriva dalla Cgia di Mestre: “Nonostante i fornitori abbiano l’obbligo dall’inizio di aprile del 2015 di emettere alla Pa le fatture in via informatica lo Stato non ha ancora una mappatura certa dei debiti a cui deve fare fronte”.
A cura di C. T.
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debito pubblico in calo ad agosto

A fronte di forniture, manutenzioni o lavori fatturati alla Pubblica amministrazione, le aziende private vantano crediti per 65 miliardi di euro. Di questi, 31 sono importi non ancora liquidati perché dalla data di emissione della fattura non sono ancora trascorsi i 30 o 60 giorni stabiliti e 34 da imputare ai ritardi nei pagamenti. La stima è stata rilevata dalla Cgia di Mestre, attraverso gli studi della Banca d'Italia. L'organizzazione però ritiene che siano cifre "sicuramente sottodimensionate" e riferite ancora al 2015.

Secondo la Cgia l'ammontare del debito commerciale della Pa nei confronti dei propri fornitori è ancora un'incognita, sebbene siano trascorsi quasi due anni dall'applicazione della fatturazione elettronica che secondo il ministero dell'Economia avrebbe dovuto consentire alla Pubblica amministrazine di quantificare con precisione il debito.

C'è da dire che fenomeno si è ridotto negli ultimi anni, grazie allo stanziamento di 56,2  miliardi di euro. Agli enti debitori sono stati messi a disposizione 44,6 miliardi di euro (79% del totale) – alcuni enti, infatti, non ne hanno fatto richiesta. Stando all'ultimo aggiornamento al 20 luglio 2015, i pagamenti hanno toccato quota 38,6 miliardi, quasi l'86% delle risorse messe a disposizione. Ad ogni modo, seppur diminuito, l'importo del debito rimane ancora altissimo,. E senza eguali in altri paesi: dai dati forniti dall'Eurostat lo stock di debiti commerciali al 31-12-2015 era in Italia di 48,9 miliardi di euro (pari al 3% del Pil). Numeri, comunque, che non includono i debiti ceduti con la clausola pro soluto a intermediari finanziari e della quasi totalità dei debiti riconducibili alla spesa in conto capitale. In Spagna lo stock ammontava  a 14,5 miliardi (1,3% del Pil), in Germania a 37,4 miliardi (1,2%) e in Francia a 26,4 miliardi (1,2%).

"Nonostante  i fornitori abbiano l'obbligo dall'inizio di aprile del 2015 di emettere alla Pa le fatture in via informatica lo Stato non ha ancora una mappatura certa dei debiti a cui deve fare fronte. Certo, la lentezza nei pagamenti è dovuta in particolar modo a problemi di liquidità, ma quanti ne hanno le circa 873.000 imprese che lavorano per il pubblico che dopo aver eseguito una fornitura o una manutenzione devono aspettare anche 6 mesi prima di essere saldate?", dichiara il coordinatore della Cgia, Paolo Zabeo.

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