Lo stato di emergenza per siccità potrebbe essere esteso ad altre 4 Regioni, dice Patuanelli
"La siccità è un altro tassello in questo momento di crisi per i sistemi agro-alimentari. Già con il conflitto in Ucraina le nostre catene produttive stavano affrontando una serie di difficoltà, ora la carenza d'acqua sta mettendo a dura prova vaste aree del territorio italiano": lo ha detto il ministro dell'Agricoltura, Stefano Patuanelli, in un'informativa alla Camera sulla grave crisi idrica che sta attraversando l'Europa mediterranea. E, in particolare, l'Italia. La siccità che inizialmente interessato soprattutto le zone del Nord del Paese, ha spiegato Patuanelli, sta ora colpendo anche il Centro e il Sud del Paese.
Lo stato di emergenza che era già stato dichiarato in alcune Regioni, cioè Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, potrebbe ora essere esteso ad altre. "Lo stato di emergenza causato dalla siccità potrebbe essere ampliato ad altre Regioni che stanno facendo richiesta. Tra queste ci sono il Lazio, l'Umbria, la Liguria e la Toscana", ha annunciato Patuanelli. Il ministro ha quindi sottolineato come sia necessario trattare il tema non solo come un'emergenza, ma anche con interventi a livello strutturale che guardano al lungo termine. "È in atto un lento e inesorabile logoramento delle risorse idriche di questo Paese. Le proiezioni di Ispra prevedono una riduzione di disponibilità di risorse idriche dal 10 al 40% nel prossimo futuro", ha proseguito Patuanelli.
A fine mese, quindi, il governo dovrebbe intervenire con altre misure per far fronte alla crisi idrica, "arrivata in un contesto economico già molto difficile per le imprese", colpite prima dalla pandemia di Covid e poi dalla crisi delle materie prime e dal caro prezzi innescati dalla guerra in Ucriana. Il decreto ad hoc del governo dovrebbe arrivare a fine luglio. Un possibile intervento del governo (almeno nelle Regioni dove vige lo stato di emergenza) potrebbe riguardare l‘ammodernamento della rete idrica: "L'ultimo rapporto Istat sull'acqua pubblicato a marzo indica che le perdite del sistema idrico corrispondono ancora al 36,2%, dato 2020. La perdita giornaliera per chilometro di rete è pari a 41 metri cubi, pari a 0.9 miliardi di metri cubi ogni anno. In più di un capoluogo su tre si verificano perdite totali superiori al 45% con punte fino al 70%; cosa che non è degna di un Paese civile", ha detto ancora Patuanelli. Per poi aggiungere: "Un altro dato preoccupante è la scarsa capacità di stoccaggio dell' acqua piovana che in Italia ammonta a circa l'11%. I dati ci dicono in modo chiaro in che direzione intervenire per il futuro: aumentare capacità di stoccaggio di acqua ammodernando degli invasi esistenti, rinnovare la rete idrica riducendo le perdite e garantendo un monitoraggio degli usi, sensibilizzare cittadini sull'uso dell'acqua".