Lo stato d’emergenza per il Coronavirus è stato prorogato fino al 31 gennaio 2021: cosa significa
Il governo ha prorogato lo stato di emergenza per il Coronavirus fino al 31 gennaio 2021. Una decisione attesa e annunciata da giorni, anche dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, che rinvia la scadenza finora prevista, quella del 15 ottobre 2020. Il Consiglio dei ministri che ha varato la proroga dello stato d’emergenza ha anche approvato l’obbligo di utilizzare le mascherine all’aperto, con alcune eccezioni come quelle per i bambini sotto i sei anni e per l’attività motoria. La proroga dello stato d’emergenza è possibile sulla base di quanto previsto dal Codice della Protezione civile e, come conferma la stessa Protezione civile a Fanpage.it, nel caso del Covid-19 è prorogabile fino al 31 luglio 2021, ovvero fino a un anno dopo la scadenza della prima dichiarazione dello stato d’emergenza. Vediamo come funziona la proroga dello stato d’emergenza e quali sono le possibili deroghe alla norma.
Come funziona lo stato d’emergenza e quanto dura
A stabilire le regole sullo stato d’emergenza è il decreto legislativo n. 1 del 2 gennaio 2018, ovvero il Codice della Protezione civile. L’articolo 24 disciplina lo stato di emergenza di rilievo nazionale: è il Consiglio dei ministri che “delibera lo stato d’emergenza di rilievo nazionale, fissandone la durata e determinandone l’estensione territoriale con riferimento alla natura e alla qualità degli eventi e autorizza l’emanazione delle ordinanze di Protezione civile”. La stessa delibera determina anche le prime risorse finanziarie da destinare all’emergenza. Il comma 3 dello stesso articolo prevede che la durata dello stato di emergenza non può superare i 12 mesi ed è “prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi”. È anche possibile revocare anticipatamente lo stato d’emergenza. Ma è anche possibile prorogare ulteriormente – oltre i 24 mesi già previsti – la scadenza attraverso un successivo intervento legislativo (che deve essere approvato dal Parlamento).
La Protezione civile ha predisposto un’apposita pagina sugli stati di emergenza, ricordando che “il Codice della Protezione Civile ridefinisce la durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale, portandola a un massimo di 12 mesi, prorogabile di ulteriore 12 mesi”. Per gli interventi utili per affrontare l’emergenza è possibile disporre “ordinanze in deroga alle disposizioni di legge ma nei limiti e secondo i criteri indicati con la dichiarazione dello stato di emergenza e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico”. Gli stati di emergenza vengono suddivisi in: “Emergenze rischio sismico, emergenze rischio vulcanico, emergenze rischio meteo-idro, emergenze rischio sanitario, emergenze rischio ambientale”. A cui si aggiungono, inoltre, le emergenze internazionali. Con la dichiarazione dello stato d'emergenza le disposizioni vengono emanate dalla Protezione civile e "non sono soggette al controllo preventivo di legittimità". Le norme consentono quindi non solo di utilizzare dei fondi appositi per gestire l'emergenza, ma anche di organizzare il soccorso e l'assistenza della popolazione, ripristinare la funzionalità dei servizi pubblici, attivare le misure economiche necessarie e realizzare appositi interventi.
Lo stato di emergenza per il Coronavirus
Lo stato d’emergenza per il Coronavirus è stato dichiarato il 31 gennaio 2020 dal Consiglio dei ministri. Un’emergenza prevista per la durata di sei mesi, fino al 31 luglio 2020. Poi il Consiglio dei ministri ha approvato, il 29 luglio, un nuovo decreto legge che proroga l’emergenza fino al 15 ottobre 2020, permettendo così di prolungare la possibilità di emanare specifiche disposizioni che consentono il prolungamento delle misure per il contenimento del virus. Il primo decreto, quello di gennaio, affida al capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, il coordinamento degli interventi per fronteggiare l’emergenza. Tra queste azioni c’è il soccorso e l’assistenza della popolazione interessata dal contagio, il potenziamento dei controlli aeroportuali e portuali e il rientro in Italia dei cittadini che si trovano in Paesi a rischio.
Fino a quando si può prorogare lo stato d’emergenza per Covid
Contattata da Fanpage.it, la Protezione Civile spiega come funziona la proroga dello stato d’emergenza. Le norme previste dal Codice parlano chiaramente di uno stato d’emergenza di 12 mesi e prorogabile di altri 12. Questo non vuol dire che lo stato d’emergenza può sempre durare 2 anni. Ci sono, infatti, alcune variabili da considerare. Innanzitutto ciò che prevede la norma è che la proroga può essere di massimo un anno ma non rispetto alla fine del primo anno, bensì rispetto alla fine della prima dichiarazione dello stato d’emergenza. Per il Coronavirus, quindi, la scadenza da cui parte la possibile proroga di un anno non è il 31 gennaio 2021, ma il 31 luglio 2020, data prevista per la scadenza dell’emergenza. Dal 31 luglio 2020, quindi, è possibile prorogare lo stato d’emergenza (anche più volte, non c’è un limite) al massimo fino al 31 luglio del 2021. Non oltre. Ma questa scadenza, in realtà, può essere ulteriormente prorogata. Secondo le norme della Protezione civile la scadenza non è prorogabile oltre il 31 luglio 2021. Ma, in realtà, spiega ancora la Protezione civile a Fanpage.it, esistono dei casi in cui la proroga è stata molto più lunga, arrivando ben oltre i due anni previsti di norma. Una possibilità che esiste ma che ha bisogno di un diverso iter: per prolungare oltre la durata massima (12 mesi+12) lo stato d’emergenza è possibile farlo attraverso un decreto che venga approvato dal Parlamento. Così come fatto, per esempio, in alcuni casi di stati d’emergenza riguardanti eventi sismici.
I casi di stati d’emergenza prorogati per più di 2 anni
Non sempre, quindi, lo stato d’emergenza dura solamente due anni (il massimo previsto dal Codice di Protezione civile). L’esempio più noto è sicuramente quello del terremoto del Centro Italia, avvenuto nell’agosto del 2016. Il termine dello stato d’emergenza è stato “allineato con quello previsto per la cessazione della gestione straordinaria al 31 dicembre 2020”. Il decreto legge del 24 ottobre 2019, infatti, prevedeva una proroga dello stato d’emergenza fino al 31 dicembre 2020. Stesso discorso vale per il sisma dell’Emilia del maggio 2012 o per quello che ha colpito la provincia di Campobasso il 16 agosto 2018: è stato rinnovato fino al 2021 ad aprile del 2020 (quindi oltre i due anni). Non è da escludere, quindi, che una proroga oltre la data massima attualmente prevista – il 31 luglio 2021 – venga adottata anche per l’emergenza Coronavirus, nel caso in cui sia necessario.