Lo sfogo di Lotito contro il viceministro Leo per l’emendamento bocciato: “Ha rotto il c…, non decide lui”
Senato, mercoledì 26 luglio. In aula, le forze di governo votano compatte per salvare la ministra del Turismo Daniela Santanché, dalla mozione di sfiducia, presentata dal Movimento 5 Stelle. Negli stessi minuti, lontano dai riflettori, nei corridoi di palazzo Madama, si consuma invece un duro scontro interno alla maggioranza, anzi per la precisione, tra l'esecutivo e il senatore di Forza Italia, Claudio Lotito.
Motivo del contendere, è un emendamento presentato da Lotito alla delega fiscale, che si discute in Commissione Finanze. La proposta è di concedere uno sconto sui debiti con il fisco, ai contribuenti che hanno in corso "transazioni fiscali di durata superiore a quindici anni" e che al compimento del 15esimo anno di rateizzazione, sono in regola con i pagamenti e gli adempimenti. Alcuni osservatori hanno fatto notare, come tra i beneficiari dell'intervento potrebbe rientrare anche la Lazio, la società di calcio, di cui Lotito è proprietario. Nel 2005 infatti il club biancoceleste ha siglato un accordo con il fisco, per spalmare 140milioni di euro di debiti, fino al 2028.
Lo stop del governo alla norma Lotito
Il viceministro all'Economia Leo – architetto della delega fiscale promossa dal governo – ha però stoppato l'emendamento Lotito. Mercoledì 26 luglio, un pezzo a firma Giuseppe Colombo, sull'edizione online di Repubblica, ha raccontato di un botta e risposta avvenuto tra Leo e Lotito, fuori dalla porta della Commissione Finanze, al termine della seduta mattutina. Poco dopo, Lotito si è precipitato in aula per parlare con il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti. I due si sono confrontati nell'emiciclo, per diversi minuti.
E nel pomeriggio, ha raccontato ancora Repubblica, Lotito è tornato alla carica con il viceministro Leo, sostenendo di avere l'assenso di Giorgetti alla sua proposta di sconto sui debiti. Ma Leo si è mostrato irremovibile e secondo quanto riportato da Repubblica ha replicato: "Claudio, sei una persona di buon senso. L’imposta è sempre dovuta, va pagata. Un conto sono le sanzioni e gli interessi, un altro l’imposta”.
Lo sfogo del patron laziale
Fin qui i fatti raccontati da Repubblica. Fanpage è in grado di testimoniare e dar conto di un ulteriore capitolo della vicenda. Appena terminata la seduta pomeridiana della commissione Finanze, il senatore di Forza Italia si è seduto in una stanza, proprio di fronte all'auletta della commissione, insieme ad altri parlamentari. Le porte sono rimaste aperte e così i cronisti, che si trovavano fuori dalla Finanze, per seguire i lavori sulla delega fiscale, si sono trovati ad ascoltare pezzi di un lungo sfogo di Lotito, con i colleghi.
I toni dell'arringa sono alti e concitati, il patron della Lazio difende il suo emendamento, sostiene che esiste in molti altri Paesi del mondo, fa il paragone con il sistema penale, dove c'è lo sconto di pena per buona condotta. "Questo è il valore aggiunto che può dare un governo di centrodestra, porca t***", si infervora Lotito. E ancora: "Se esci politicamente con una cosa del genere… ma che c***, ma questi non sanno manco de che stamo a parlà".
Lotito riferisce anche un dialogo, avuto poco prima. Non è chiaro quale sia stato l'interlocutore dello scambio che racconta, ma il riferimento potrebbe essere proprio al confronto avuto con Leo. "Gli ho detto, guarda che ho parlato con Giancarlo (presumibilmente Giorgetti ndr) ed è favorevole – dice Lotito -. Mi ha risposto in modo stizzito. Oh e che c***". L'ultimo spezzone dell'arringa di Lotito che si intuisce dai corridoi, fuori dalla sala, è questo: "Ma basta con (questa proposta?), ha rotto li c***, questo è tutto il giro suo, tutti i commercialisti". L'obiettivo dell'attacco sembra di nuovo al viceministro Leo, fondatore dello studio legale tributario "Leo e Associati" e da sempre considerato vicino al mondo dei commercialisti.
Poco dopo, Lotito lascia la sala e visibilmente nervoso risponde alle domande di Fanpage.it. In merito al suo emendamento, il senatore forzista dice: "Non decide Leo, noi vogliamo stabilire il principio di un fisco che abbia valore premiale". Quando gli viene chiesto conto delle accuse di una norma ad personam, per favorire la Lazio, si infervora: "Dite sciocchezze, è una misura che esiste già in altri Paesi, che c'entra la Lazio?". Poi, dopo aver minacciato di far cacciare i giornalisti, da spazi in cui possono regolarmente stazionare, se ne va. Il destino della proposta di Lotito per uno sconto sui debiti con il fisco si dovrebbe decidere nei minuti in cui questo articolo viene pubblicato. Salvo sorprese, se il presidente della Lazio non accetterà di ritirare il testo, la Commissione Finanze lo dovrebbe bocciare.