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ll governo ha approvato il Decreto Ristori, ecco le misure di sostegno a ristoranti e palestre

Via libera al Decreto Ristori, che contiene le misure di sostegno economico per quelle attività più penalizzate dalle ultime restrizioni introdotte per contrastare la diffusione del coronavirus. Provvedimenti che erano stati annunciati anche da Giuseppe Conte nell’ultima conferenza stampa: si va verso contributi a fondo perduto, proroga della cassa integrazione, rifinanziamento del reddito di emergenza, e bonus una tantum per i lavoratori più colpiti.
A cura di Annalisa Girardi
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Si è concluso il Consiglio dei ministri che ha approvato il Decreto Ristori, il documento contenente le misure di sostegno economico annunciate dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, per quelle attività penalizzate dalle ultime restrizioni introdotte per contrastare la diffusione del coronavirus. Nell'ultima bozza sono emersi contributi a fondo perduto, proroga della cassa integrazione, rifinanziamento del reddito di emergenza, e bonus una tantum per i lavoratori più colpiti. Tra i 32 articoli del testo spunta anche un finanziamento da 30 milioni per permettere ai medici di base di eseguire tamponi antigenici rapidi.

"Oggi pomeriggio il Consiglio dei ministri varerà un decreto legge con misure urgenti di sostegno alle imprese e alle famiglie interessate dalle misure restrittive: 2 miliardi di euro per i ristori e risorse per la proroga della cassa integrazione, gli indennizzi per i lavoratori intermittenti e stagionali, il credito d'imposta per gli affitti, il reddito di emergenza per chi non ha ulteriori sostegni", aveva anticipato il viceministro dell'Economia, Antonio Misiani.

Le misure ai settori più colpiti dalle nuove restrizioni

Per le indennità a favore delle attività colpite dalle nuove misure restrittive, come bar e palestre, sono stati quindi stanziati 2 miliardi di euro. "La disposizione normativa introduce il riconoscimento di un contributo a fondo perduto ai soggetti titolari di partita IVA che svolgono attività prevalente nell’ambito dei settori economici che sono oggetto delle limitazioni previste dai decreti del Presidente del Consiglio emanati nel mese di ottobre 2020 al fine di contenere la diffusione dei contagi da Covid-19, esponenzialmente cresciuti nel corso di questi ultimi mesi", si legge nella bozza. Rispetto a quanto già ricevuto immediatamente dopo il lockdown, gli indennizzi raddoppieranno per le attività costrette ora a chiudere.

Proroga della cassa integrazione

Per quanto riguarda la proroga della cassa integrazione, si stabilisce: "I datori di lavoro che sospendono o riducono l'attività lavorativa per eventi riconducibili all'emergenza epidemiologica da COVID-19 possono presentare domanda di concessione dei trattamenti di Cassa integrazione ordinaria, Assegno ordinario e Cassa integrazione in deroga di cui agli articoli da 19 a 22 quinquies del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito con modificazioni dalla legge 24 aprile 2020, n. 27 e successive modificazioni e integrazioni, per una durata massima di sei settimane, secondo le modalità previste al comma 2. Le sei settimane devono essere collocate nel periodo ricompreso tra il 16 novembre 2020 e il 31 gennaio 2021. Con riferimento a tale periodo, le predette sei settimane costituiscono la durata massima che può essere richiesta con causale COVID-19".

Reddito di emergenza e indennità per i lavoratori del turismo

Come anticipato anche dallo stesso Conte, nel nuovo decreto Ristori viene anche riconosciuta un'ulteriore mensilità di reddito di emergenza ai nuclei già beneficiari. Sono anche previste delle nuove indennità per i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo. "Ai lavoratori dipendenti stagionali del settore turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del presente decreto e che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel medesimo periodo, non titolari di pensione, né di rapporto di lavoro dipendente, né di NASPI, alla data di entrata in vigore della presente disposizione, è riconosciuta un’indennità onnicomprensiva pari a 1000 euro".

Gli aiuti al mondo dello spettacolo

La stessa cifra è riconosciuta anche ai lavoratori dello spettacolo: "Ai lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo con almeno 30 contributi giornalieri versati dal 1 gennaio 2019 alla data di entrata in vigore del presente decreto al medesimo Fondo, cui deriva un reddito non superiore a 50.000 euro, e non titolari di pensione, è riconosciuta un’indennità, pari a 1000 euro", si legge ancora nel testo dell'ultima bozza sul tavolo del Cdm. Sempre per quanto riguarda il mondo dello spettacolo, si stabilisce di "rimborsare con voucher i titoli di accesso a spettacoli e luoghi della cultura (…) per i soli titoli relativi a spettacoli dal vivo, inclusi nell’ambito delle misure restrittive di cui al citato provvedimento presidenziale".

Si prevede infine l'esonero straordinario del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a carico dei datori di lavoro delle filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura "per assicurare la tutela produttiva e occupazionale" e "contenere gli effetti negativi del perdurare dell’epidemia da Covid 19".

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