ll centrodestra chiude la campagna elettorale in Abruzzo: “Vinceremo, nessun effetto Sardegna”

Il centrodestra chiude la campagna elettorale in Abruzzo, dove la coalizione sostiene il governatore uscente Marco Marsilio. Non ci sarà un effetto Sardegna, assicurano Antonio Tajani e Matteo Salvini, intercettati dai microfoni di Fanpage.it.
A cura di Redazione
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di Marco Billeci e Annalisa Girardi

Il centrodestra ha chiuso la campagna elettorale in Abruzzo, con Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani che sono saliti sul palco di Pescara a sostenere la riconferma di Marco Marsilio. Non temono un effetto Sardegna, dove il loro candidato è stato sconfitto da quella del campo progressista. Almeno così dicono: "Devono temere in Sardegna l'effetto Abruzzo", dice il segretario di Forza Italia, intercettato dai microfoni di Fanpage.it mentre arrivava al comizio. Antonio Tajani poi aggiunge: "I voti per il centrodestra in Sardegna comunque sono stati di più di quelli per il centrosinistra".

Anche il segretario leghista si ferma a parlare con i cronisti a margine del comizio a Pescara. E commenta i retroscena che parlano di contrasti e dissapori tra i partiti della coalizione dopo la sconfitta in Sardegna, causati dalla scelta del candidato. Una scelta che a suo tempo è stata decisamente complessa – con il Carroccio che insisteva per la ricandidatura del governatore uscente Christian Solinas – e che ora viene additata come all'origine del risultato alle urne. "Si vince in Abruzzo e quando si vince il clima è sempre positivo. Non c'è rischio dell'effetto Sardegna, la Lega farà la doppia cifra", dice Matteo Salvini.

"Questa cosa dell'effetto Sardegna mi fa sorridere – dice il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli – Consiglio alla sinistra di temere l'effetto Lazio, quello Friuli, Trentino Alto Adige, Molise. Non è perché una volta pareggiano una Regione – forse, aspettiamo comunque il conteggio – a quel punto hanno vinto il Gran Premio del mondo".

È un test per Meloni? "Tutte le volte raccontate queste cose come la battaglia finale. Per noi è semplicemente la conferma del buon governo nella Regione Abruzzo. Noi non stiamo facendo battaglie di altro tipo: ci presentiamo a questa verifica con la volontà di far sì che la coalizione che ha governato si riconfermi. Non ci sono roccaforti da espugnare, solo cittadini da rispettare".

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