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Livorno, dg del Comune accusa il sindaco Nogarin: “Indebite e gravi ingerenze politiche”

La dg del Comune di Livorno si scaglia contro il sindaco pentastellato e la giunta, sostenendo l’esistenza di gravi ingerenze politiche. Nogarin ribatte: “Maltinti evita il confronto e preferisce lanciare accuse pubblicamente”.
A cura di C. M.
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Filippo Nogarin, primo giorno da sindaco di Livorno

In una relazione sul personale di Palazzo Civico presentata alla commissione consiliare del Comune di Livorno, la direttrice generale Sandra Maltinti ha lanciato pesanti accuse contro il sindaco del Movimento 5 Stelle Filippo Nogarin.

Indebite e gravi ingerenze politiche, nonché "un clima di terrore" creato per spaventare i dipendenti, si parla inoltre di un tentativo di licenziare un lavoratore del Comune perché qualcuno ha riferito di averlo sentito parlar male dell'amministrazione comunale mentre faceva la spesa al supermercato, con tanto di richiesta di licenziamento in tronco. Sono queste, principalmente, le questioni riferite dalla Maltinti in una relazione pubblica, relazione che ha scatenato prontamente la replica di Nogarin, che si è detto "sbalordito da queste accuse gravissime", lanciate senza fare alcun riferimento a fatti o procedimenti specifici che possano suffragarle.

Anche l'assessore comunale con delega al personale Francesca Martini non ha ben accolto la denuncia della Dg comunale, bollando la sua iniziativa come uno "show". La lite tra Maltinti e Nogarin, però, non è che l'ennesima puntata di uno scontro che si trascina da tempo e che già un mese fa vide tra i due lo scambio di accuse e querele a causa di una presunta lettera di dimissioni in bianco imposta dal sindaco alla direttrice generale.

Nella relazione della Maltinti, pubblicata sul sito fattoquotidiano.it si parla di “indebite ingerenze di alcuni assessori e consiglieri comunali nei confronti di impiegati più accondiscendenti per realizzare le loro personali iniziative", oltre che di “gravi ingerenze della politica ad esempio in gare in corso di pubblicazione bloccate dopo la loro emanazione” e di un "clima lavorativo in alcuni casi basato sul terrore di esprimere le proprie opinioni".

"Sindaco e assessori tendono a prendere decisioni operative e pretendere che i dirigenti appongano a valle delle loro scelte il loro parere, sovrapponendosi di fatto all’azione dirigenziale: questo è contrario alla legge"; spiega Maltinti nella relazione, parlando inoltre di "improvvisazione", di "atti dirigenziali importanti portati all’ultimo minuto impedendo di fatto un’istruttoria" e di "scollamento tra struttura amministrativa e organo di direzione politica".

Alle accuse di Maltinti, Nogarin ha replicato con una nota stampa: "Se davvero il direttore generale avesse avuto a cuore il buon funzionamento della macchina amministrativa avrebbe dovuto chiedere un confronto con il sottoscritto: così non è stato. Maltinti ha evitato il confronto e ha preferito lanciare pubblicamente le sue accuse", sostenendo inoltre che questo sia solo un nuovo tentativo di far vacillare l'amministrazione a Cinque Stelle o forse una mossa utile a difendere la propria poltrona e il proprio "lautissimo" stipendio.

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