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Lite Italia-Francia, Tajani vuole le scuse di Parigi: “Non posso accettare che venga offesa l’Italia”

Il ministro degli Esteri Tajani pretende le scuse di Parigi, dopo gli attacchi del ministro francese Gérald Darmanin alla premier Meloni, sul tema della gestione dell’immigrazione.
A cura di Annalisa Cangemi
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I dissidi tra Italia e Francia non sembrano affatto superati, dopo le dichiarazioni del ministro dell'Interno francese, Gérald Darmanin, che ha attaccato l'Italia sul tema dei migranti, sostenendo che la premier Giorgia Meloni è "incapace di risolvere i problemi migratori" dell'Italia, come invece aveva promesso in campagna elettorale.

Il portavoce del governo francese, Olivier Véran, aveva tentato venerdì di riportare il sereno tra i due Paesi, assicurando che nelle parole del ministro dell'Interno francese "Non c'era nessuna volontà di ostracizzare l'Italia in alcun modo", aggiungendo di non volerne fare "una polemica politica".

Il ministro Dermanin in realtà aveva l'obiettivo di colpire il Rassemblement National di Marine Le Pen: "La signora Meloni", ha detto giovedì Darmanin, che guida "un governo di estrema destra scelto dagli amici della signora Le Pen, è incapace di risolvere i problemi migratori per i quali è stata eletta". Quelle parole però hanno avuto il risultato di far saltare la missione del ministro degli Esteri con la collega francese Catherine Colonna, un bilaterale programmato da tempo. A nulla per il momento sembra sia servito l'intervento di Colonna, che ha provato a parlare al telefono con il suo omologo italiano, ribadendo di essere pronta a riceverlo a Parigi.

Oggi ha provato a stemperare la polemica anche il presidente del Senato, Gérard Larcher, secondo cui le affermazioni del ministro dell'Interno francese che hanno provocato una crisi diplomatica con l'Italia "non sono utili": lo ha detto oggi, intervistato dai giornalisti in un forum RTL/Le Figaro/LCI.

"L'osservazione da cui parte Darmanin è esatta – ha detto Larcher – c'è una ripresa massiccia dei flussi migratori, ho parlato con dei miei colleghi alla frontiera italiana, ed è una realtà". Quanto alla polemica innescata dalle parole di Darmanin, "per dare lezioni bisogna essere in grado – ha osservato la seconda carica dello stato – ma non sono certo che in materia migratoria siamo esemplari. Per questo penso che queste affermazioni del ministro dell'Interno non siano state utili".

"Penso – ha aggiunto Larcher – che l'unico modo di dare risposte sia quello di agire in modo condiviso con gli altri Paesi europei, di conoscere quello che facciamo alle frontiere esterne dell'Europa, come gestiamo questi flussi migratori, come facciamo le espulsioni di quelli che sono in situazione irregolare, come aiutiamo i Paesi di transito a far fronte agli arrivi". 

Per il momento l'Italia tira dritto, e pretende le scuse dai francesi: "L'unica cosa che non posso accettare è che venga offesa l'Italia", perché "come ministro degli Esteri devo difendere con grande fermezza e determinazione la dignità di 60 milioni di italiani che nessuno può infangare", ha dichiarato oggi il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervistato da Lucia Annunziata a ‘Mezz'ora in più' su Rai Tre.

"Mia auguro che il governo francese cambi posizione, arrivino delle scuse e delle indicazioni di differenziazione rispetto alle scelte del ministro degli Interni e sarò ben lieto di accoglierle", ha aggiunto ricordando di non essere più partito per Parigi "dove ero stato invitato dal ministro degli Esteri" dopo gli attacchi a gamba tesa di Darmanin.

"Noi siamo sempre stati corretti con Parigi", ma "ci siamo trovati di fronte ad attacco inaccettabile del ministro degli Interni che ha usato parole inaccettabili non solo nei confronti del presidente del Consiglio e del governo, ma anche dell'Italia'‘, ha aggiunto Tajani.

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