L’Italia utilizzerà tutti i fondi del Pnrr dopo le “giuste modifiche”, dice il ministro Tajani
I soldi dall'Unione europea arriveranno e li utilizzeremo tutti. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è tornato a parlare del Piano nazionale di ripresa e resilienza, su cui ci sono una serie di questioni pendenti da risolvere: la prima, lo sblocco della terza rata – che al momento non è ancora arrivata nelle casse italiane – e la seconda, le modifiche che il governo Meloni vuole apportare e che dovranno essere concluse entro la fine di agosto. Su questo, anche la presidente Meloni si è detta fiduciosa – tutto è nelle mani del ministro Fitto – mentre dall'Unione europea filtra un certo malumore.
"Tutti i Paesi hanno delle contestazioni da parte della Commissione Ue, è ovvio che si deve trattare – ha sottolineato questa mattina Tajani, intervenendo a Radio24 – Sono convinto che per quanto riguarda la terza tranche del Pnrr sia ancora questione di poco". E ha aggiunto: "Se poi ci dovesse essere l'esclusione di una piccola parte, l'Italia farà le sue osservazioni". Il Pnrr "è stato scritto e deciso quando c'era ancora la pandemia di Covid, ora le cose sono cambiate – ha sottolineato il ministro degli Esteri – La flessibilità è indispensabile".
Il titolare della Farnesina ha detto chiaramente cosa pensa del dibattito sui fondi, visto che – soprattutto nella quota Lega del governo – si è parlato di rinunciare a una parte dei soldi: "Non credo che si debba rinunciare a parte dei fondi, ma è chiaro che si debbano utilizzare tutti i fondi trovando le giuste modifiche affinché servano per i problemi provocati dalla crisi", ha spiegato Tajani. Insomma, il messaggio del ministro degli Esteri è chiaro e sostanzialmente in linea con quanto detto finora dal governo e dalla presidente del Consiglio: con l'Unione europea bisogna dialogare e i fondi del Pnrr sono un'occasione che non va assolutamente persa, soprattutto ora.