L’Italia sospende tutte le richieste di asilo dalla Siria dopo la caduta di Assad
"Il governo ha stabilito, analogamente a quanto fatto da altri partner europei, di sospendere i procedimenti circa le richieste di asilo dalla Siria". La comunicazione è arrivata in una nota di Palazzo Chigi, diffusa dopo il vertice sulla situazione siriana che si è svolto in seguito al Consiglio dei ministri di oggi. La presidente del Consiglio Meloni ha preso la decisione insieme al ministro degli Esteri Tajani, quello dell'Interno Piantedosi, quello della Difesa Crosetto, e il sottosegretario con delega ai servizi di sicurezza Mantovano, oltre ai vertici dei servizi segreti. L'Italia segue così Germania, Regno Unito, Svezia e altri Paesi europei che hanno adottato la stessa linea dopo la caduta del presidente Bashar al Assad.
Cosa ha deciso il governo Meloni sulla Siria
"In un momento in cui i combattimenti ancora proseguono in alcune regioni della Siria", ha fatto sapere il governo, le priorità sono "l'incolumità dei civili" e "la necessità di assicurare una transizione pacifica e inclusiva". In particolare, si farà attenzione alla "sicurezza dei cittadini italiani, alla tutela dei cristiani e di tutte le minoranze".
Una delle misure prese dall'esecutivo è che tutte le richieste d'asilo che vengono da cittadini siriani saranno sospese. Pochi giorni fa, il ministro degli Esteri Tajani aveva detto che il rischio legato alla crisi in Siria era "quello di una crisi umanitaria, un collasso migratorio che provocherebbe problemi nei Paesi vicini, ma non solo". L'Italia manterrà comunque una sua ambasciata in Siria, a Damasco, e "continuerà a seguire da vicino gli sviluppi, in stretto contatto con i principali partner regionali, europei e del G7".
Perché l'Italia e altri Paesi sospendono le richieste di asilo
L'Italia non è l'unico Paese che ha deciso di ‘chiudere le porte' ai siriani, sospendendo le pratiche per le loro richieste d'asilo. Un annuncio simile è arrivato oggi da diversi governi: tra questi la Germania, la Francia, il Regno Unito, l'Austria, e anche Svezia e Norvegia. In queste ore, anche in Francia il dibattito è aperto su una possibile sospensione delle procedure, e un annuncio è atteso già nelle prossime ore.
Questo significa che chi era arrivato dalla Siria e aveva fatto richiesta per essere considerato un rifugiato, per adesso, dovrà aspettare e restare nel ‘limbo' burocratico dei richiedenti asilo. La motivazione ufficiale, per buona parte dei governi che hanno varato la misura, è che per il momento sarebbe troppo complesso interpretare la situazione politica in Siria – ancora in evoluzione dopo la caduta del regime della famiglia Assad e l'incarico di premier assegnato (secondo quanto riportato dai media) a Muhammad al Bashir, che dovrà stabilire come gestire la transizione di potere.
Alla luce della situazione, quindi, sarebbe difficile in questo momento stabilire se è ancora valida la domanda di chi aveva richiesto asilo in Italia a causa della presenza del regime di Assad. Resta da capire quale sarà la linea seguita nel concreto, e soprattutto quanto durerà la sospensione.
Salvini: "Bene, io sospenderei anche Schengen"
In serata è arrivato il commento del ministro dei Trasporti e vicepremier Matteo Salvini sulla questione. Intervistato al Tg2, a una domanda su un possibile aumento improvviso degli arrivi dalla Siria ha risposto "spero di no". Aggiungendo poi: "Anche perché chi si sta facendo avanti in Siria non sono esattamente dei frati francescani, sono estremisti islamici che abbiamo visto anche in Afghanistan e in altri teatri di guerra, dalla Libia ad altri paesi mediorientali".
Salvini ha proseguito: "È giusto sospendere le domande di asilo e giusto presidiare con più rigore le frontiere italiane. Bisogna valutare cosa succede. Anzi, io sospenderei, come altri Paesi europei hanno già fatto, anche Schengen", cioè l'accordo che permette la libera circolazione all'interno dei Paesi europei, "per verificare alle frontiere italiane, non solo a Lampedusa ma a Ventimiglia, a Trieste, al Brennero, chi entra e chi esce con assoluto scrupolo perché è una zona ad alta densità terroristica".