L’Italia si è astenuta nel voto all’Onu per chiedere una tregua nella Striscia di Gaza
L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, raccolta a New York, ha approvato a maggioranza una risoluzione che chiede un "cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza". Il testo della risoluzione ha ottenuto 153 voti a favore, 10 contrari e 23 astenuti. Tra chi non si è detto favorevole, però, ci sono molti Paesi occidentali di rilievo, e l'Italia si è astenuta. La risoluzione parla anche di "grave preoccupazione per la catastrofica situazione umanitaria a Gaza". La settimana scorsa, un testo simile era stato bocciato dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu a causa del veto imposto dagli Stati Uniti.
Anche in questa occasione gli Usa hanno votato contro, insieme ad Israele, Austria e Cechia tra gli altri. Nei 23 astenuti si conta l'Italia, ma anche la Germania, oltre ai Paesi Bassi, l'Argentina, l'Ungheria, l'Ucraina, il Regno Unito e vari altri. La Francia è tra i Paesi che ha votato a favore.
Poche ore prima, a Montecitorio, la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni aveva risposto al deputato Angelo Bonelli, che aveva accusato il governo di essere contrario a una tregua umanitaria in Palestina per permettere il soccorso dei civili. Riferendosi a una risoluzione precedente, Meloni aveva spiegato la logica per cui l'Italia sceglie di astenersi: "L'Italia si è astenuta perché riteneva il testo della risoluzione troppo sbilanciato. Abbiamo chiesto di inserire una condanna agli attacchi di Hamas dello scorso 7 ottobre, in cambio di un nostro voto favorevole, ma ciò non è avvenuto".
La leader di Fratelli d'Italia aveva continuato: "Detto questo, non serve che venga in Parlamento a spiegare il significato di una votazione: voto contro se sono del tutto contrario, voto a favore se sono del tutto favorevole, mi astengo se sono contrario a certe parti". Sul piano diplomatico, ha ribadito Meloni, "l'Italia mantiene una posizione di assoluto equilibrio". E per quanto riguarda i civili presenti a Gaza, "lo stiamo aiutando con i fatti, lavorando per una tregua e mettendo in campo tutti gli strumenti disponibili per alleviare le sofferenze della popolazione".