“L’Italia sarà federale e il presidente del Consiglio eletto direttamente”: la promessa di Salvini
Il centrodestra torna sul palco a Brescia, per chiudere la campagna elettorale delle prossime amministrative. Tra i leader di partito c'è anche Matteo Salvini, che parla poco prima di Giorgia Meloni. Il ministro e vicepresidente del Consiglio, in questo caso nella veste di segretario della Lega, rispolvera i vecchi cavalli di battaglia: attacchi vari alla sinistra e ai sindacati, sicurezza, servizio militare, famiglia. In pochi minuti tocca tutti i suoi temi storici, e promette: "Arriveremo a fine legislatura con un'Italia federale, e i cittadini che eleggeranno direttamente il presidente del Consiglio e la sua maggioranza di governo".
Nel suo intervento Salvini ci tiene a ribadire a più riprese un concetto: noi siamo una famiglia, la sinistra è divisa. "Ci sono ricostruzioni incredibili su dissapori tra me e Giorgia, ma noi andremo avanti come treni per cinque anni, non ci ferma nessuno, né a Roma, né in Lombardia – dice il leader della Lega – Il centrodestra è una squadra, una famiglia e una comunità, cosa che la sinistra purtroppo per lei non può dire". Poi ironizza: "Nella sede del Pd ci sarà qualcuno collegato online, lo salutiamo armocromicamente…". E ne ha per tutti: "Noi in quattro minuti diciamo quello che quelli della Cgil dicono in quattro ore".
Poi torna sui suoi temi storici, a partire dalla sicurezza: "Il problema non è il colore della pelle o il Dio in cui si crede, ma essere persone perbene o per male – dice Salvini – migliaia di bresciani si aspettano il ritorno dello sceriffo, che di spacciatori ne abbiamo le palle piene". Poi tocca al servizio militare: "Domenica è la giornata bellissima dell'arrivo degli alpini a Udine, alla faccia di una sinistra che voleva cancellare le loro adunate – ricorda – Lavoreremo a una proposta per riportare il valor patrio con il servizio civile e militare per ragazze e ragazzi".
Si chiude con la famiglia: "Domenica è la festa della mamma non del genitore uno, due o tre, viva le mamme, viva i papà, i nonni e le nonne – attacca Salvini – Adozioni gay e uteri in affitto non fanno parte del Paese in cui voglio crescere i miei figli. Lo dico a cuore aperto, rispettando chi non la pensa come me, ma giù le mani dai bambini".