L’Italia resta tutta bianca: nessuna Regione rischia nuove restrizioni
Da lunedì 28 giugno tutta l’Italia è in zona bianca. E nulla dovrebbe cambiare per la prossima settimana. Tutte le Regioni, infatti, dovrebbero restare nella fascia di minor rischio, quella in cui vengono applicate meno restrizioni. Il consueto monitoraggio del venerdì della cabina di regia Iss-ministero della Salute non dovrebbe portare con sé importanti novità, con i contagi che restano bassi in tutto il Paese e l’incidenza dei casi che continua a essere al di sotto dei valori ritenuti preoccupanti. Di conseguenza non dovrebbe arrivare, nella giornata di venerdì, alcuna ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza: vuol dire che nessuna Regione, quasi certamente, cambierà colore e che tutta l’Italia resterà in zona bianca.
Quali Regioni sono in zona bianca e quali sono le regole
Al momento tutti i territori si trovano in zona bianca, ovvero: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Bolzano, Trento, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto. Ricordiamo che in zona bianca non ci sono particolari restrizioni, ma bisogna seguire solamente le regole sull’utilizzo delle mascherine (obbligatorie al chiuso, non più all’aperto) e sul distanziamento. Viene abolito il coprifuoco, non ci sono limitazioni nei ristoranti e nei bar all’aperto, mentre si attende una data per la riapertura delle discoteche, a cui si potrà accedere solo con green pass.
Qual è l'incidenza dei casi Regione per Regione
Il dato da tenere in considerazione per i parametri attuali è quello dell’incidenza: tutte le Regioni sono entrate in zona bianca dopo aver fatto registrare meno di 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Ecco i dati della scorsa settimana di ogni territorio: Abruzzo 11,6, Basilicata 21,9, Calabria 20, Campania 11,9, Emilia-Romagna 10,9, Friuli-Venezia Giulia 8, Lazio 11,4, Liguria 5,7, Lombardia 9,4, Marche 6,9, Molise 13,5, Bolzano 8,4 Trento 6,8, Piemonte 7,2, Puglia 10,9, Sardegna 4,6, Sicilia 20,3, Toscana 10,3, Umbria 9,6, Valle d’Aosta 10,5, Veneto 7,1. L’incidenza nazionale si attesta a 11 casi ogni 100mila abitanti, in discesa rispetto ai 17 della settimana precedente.
In quasi tutte le Regioni l’incidenza era in discesa la scorsa settimana, con pochissime eccezioni. La prima è l’Abruzzo, che ha fatto registrare una salita minima: da 11,4 a 11,6 casi settimanali. Leggermente più preoccupante il dato di Molise, seppur a livelli ancora decisamente bassi: è passato da 8,8 (registrato due settimane consecutive) a 13,5 casi ogni 100mila abitanti. In tutto il resto d’Italia l’incidenza era invece in discesa, con quasi tutte le Regioni sotto i 20 casi: al di sopra di questo limite c’erano solamente Basilicata, Calabria e Sicilia. Quasi tutte le altre, invece, sono al di sotto dei 12 casi ogni 100mila abitanti. E il trend dovrebbe essere confermato anche questa settimana, nel prossimo monitoraggio atteso per venerdì.