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L’Italia ha speso il 14,7% dei fondi del Pnrr: i maggiori ritardi di spesa registrati nella Sanità

L’Ufficio parlamentare di bilancio, nella sua memoria sullo stato di attuazione del Pnrr, fa sapere che finora l’Italia ha speso circa il 14% delle risorse totale del Pnrr. La Missione Salute, sottolinea, “è quella che sembra soffrire di ritardi di spesa più significativi”.
A cura di Annalisa Girardi
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Fino a questo momento abbiamo speso il 14,7% dei fondi del Pnrr assegnati all'Italia. In termini assoluti, parliamo di 28,1 miliardi di euro su un totale di 191 miliardi. A fare un po' di conti è l'Ufficio parlamentare di bilancio, nella memoria sullo stato di attuazione del Pnrr trasmessa alle Commissioni Politiche dell'Unione europea e Bilancio del Senato, spiegando che le misure che hanno assorbito la maggior parte delle risorse sono quelle relative agli incentivi ai privati.

In particolare si parla di Ecobonus e Sismabonus: per rafforzarli sono stati spese oltre 8,7 miliardi di euro. Nel documento, tra le misure più onerose, figurano anche gli interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni, le linee di collegamento ad alta velocità alla frontiera Nord, il potenziamento dei nodi ferroviari metropolitani e dei collegamenti nazionali di maggiore rilievo, il credito di imposta per R&S, il rifinanziamento del fondo gestito da SIMEST-CDP per il sostegno allo sviluppo industriale.

Sulla base delle informazioni contenute in ReGiS (un sistema di monitoraggio sviluppato dalla Ragioneria generale dello Stato, ndr) alla data del 26 novembre risultano spesi complessivamente 28,1 miliardi, pari a circa il 14,7 per cento del totale delle risorse europee del PNRR: 1,3 miliardi nel 2020 (tutto il programmato per l’anno), 6,2 miliardi nel 2021 (leggermente più di quanto programmato), 18,1 miliardi nel 2022 (leggermente più di quanto programmato) e 2,5 miliardi nel 2023 (il 7,4 per cento del programmato.

Sul totale delle risorse disponibili restano da spendere 163,4 miliardi di euro: 31,9 miliardi per la Missione 1 (Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura), 47,5 miliardi per la Missione 2 (Rivoluzione verde e transizione ecologica), 20,5 miliardi per la Missione 3 (Infrastrutture per la mobilità sostenibile), 29,4 miliardi per la Missione 4 (Istruzione e ricerca), 18,6 miliardi per la Missione 5 (Inclusione sociale), 15,5 miliardi per la Missione 6 (Salute).

Proprio la Missione Salute, sottolinea l'Upb, "è quella che sembra soffrire di ritardi di spesa più significativi". Se nel 2021 e nel 2022 sono stati raggiunti tutti i milestone e target europei, nel 2023 sono stati centrati il 54,5% dei milestone e del 20,8% dei target.

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