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Inchiesta in Liguria e arresto di Giovanni Toti

Inchiesta Liguria, parla Toti: “Non ho commesso nessun reato, penso a prepararmi per l’interrogatorio”

“Non ho commesso alcun reato”, ha dichiarato il governatore ligure che nelle prossime settimane verrà sentito dai pm per l’interrogatorio di garanzia. Intanto è emerso il verbale dell’interrogatorio dell’imprenditore Aldo Spinelli, accusato di corruzione. Agli inquirenti, Spinelli avrebbe detto di aver dato delle somme a Toti “perché si era interessato” ad alcune questioni dell’azienda, ma “era tutto regolare” e alla fine il presidente “non ha fatto niente”.
A cura di Luca Pons
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"Non ho commesso alcun reato. Ora penso ad arrivare all'interrogatorio preparato per dimostrare la correttezza del mio operato". Sono le parole di Giovanni Toti, il governatore della Liguria ai domiciliari con l'accusa di corruzione, che ora si prepara a presentarsi davanti al gip per l'interrogatorio di garanzia. Assieme al suo avvocato Stefano Savi, il presidente ligure sta mettendo a punto la sua linea difensiva. L'interrogatorio dovrebbe svolgersi tra un paio di settimane. "Sta reagendo positivamente. Studia le carte e lavora". Avrebbe preferito tempi più rapidi per il faccia a faccia con i magistrati, ma aspetta", hanno riferito i legali del governatore.

Gli scorsi giorni è stato sentito anche Aldo Spinelli, imprenditore di 84 anni attualmente ai domiciliari per l'inchiesta che sta coinvolgendo il presidente della Liguria e altre figure di spicco del mondo economico ligure. Durante il suo interrogatorio l'ex presidente del Genoa ha deciso di parlare. Uscendo aveva già confermato ai cronisti di aver detto "tutto, tutto". Ora è emerso il verbale del colloquio con gli inquirenti, in cui Spinelli ha effettivamente confermato di aver versato delle somme a Toti e ad altri, sostenendo però di non averne avuto alcun beneficio per le sue aziende, anche perché Toti "millantava" di poterlo aiutare ma poi "non ha fatto niente".

L'interrogatorio dell'imprenditore Spinelli: "Toti chiedeva finanziamenti, ma poi non faceva niente"

L'indagine riguarda diversi versamenti che Spinelli avrebbe fatto a Toti – che ha chiesto di essere sentito dopo essere rimasto in silenzio all'interrogatorio di garanzia – in cambio di favori riguardanti la sua azienda. Ci sarebbe stato, ad esempio, il rinnovo per trent'anni della concessione per gestire il Terminal Rinfuse del porto di Genova, o la privatizzazione della spiaggia di Punta dell'Olmo a Varazze.

Innanzitutto, Spinelli ha confermato di aver tenuto cene di lusso a Montecarlo in cui c'era anche il presidente della Liguria: "A volte partecipava anche lui alle cene di Montecarlo […] È venuto al Grill [il ristorante Le Grill, ndr] a mangiare, ultimamente con la moglie […] si trovava per lavoro con Briatore e anche lì non ha pagato nessuno. Al Grill credo sia venuto questa volta qua e poi basta […] poi un'altra volta, eravamo stati invitati da un amico a Montecarlo e c'era anche Toti ma eravamo una trentina di persone […] All'Hotel De Paris è venuto solo a mangiare, poi è andato per conto suo con Briatore, ma non so se in un hotel che costava meno". Flavio Briatore non è coinvolto nell'indagine.

Aldo Spinelli ha risposto anche sui soldi dati a Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell'autorità portuale e oggi amministratore delegato di Iren (sospeso, e in carcere in via cautelare): "I soldi del matrimonio [della figlia, per un totale di 15mila euro, ndr] sono l'unica cosa che ho dato a Signorini e mi restituirà entro giugno o luglio del prossimo anno, quando prenderà la quattordicesima e avrà gli utili. Glieli ho dati sicuramente con la promessa che lui me lì restituirà […] Lui è un uomo pubblico […] non volevamo far risultare il pagamento per questo".

Tornando a Toti, si parla della pratica per la concessione del Terminal Rinfuse: Toti "ha detto sui giornali che l’aveva risolta ma non è vero". E ancora. "Toti non aveva fatto niente, si è interessato, telefonava […] in quell’occasione non gli avevo promesso il finanziamento. Lui mi aveva chiesto di dargli una mano quando ci sarebbero state le elezioni". L'approvazione sarebbe poi avvenuta "perché si è mosso il consorzio".

Anche per quanto riguarda la privatizzazione di Punta dell'Olmo, non ci sarebbero state tangenti. A marzo 2023 Toti avrebbe detto di aver "risolto il problema" e di avere bisogno di una mano con le elezioni, ma la questione sarebbe rimasta irrisolta: "Io spendo due milioni e mezzo e non mi dai un pezzo di spiaggia? Toti non ha fatto niente. L'avrà detto per millantare". La richiesta rivolta a Toti sarebbe stata comunque nell'ordine delle cose: "Mi sono rivolto al governatore", come "mi rivolgevo a Burlando [ex presidente di Regione, non indagato, ndr] quando avevo dei problemi".

Il punto però è che gli inquirenti contestano tra le altre cose anche 40mila euro che sarebbero stati versati, pochi giorni dopo il risultato positivo sul Terminal Rinfuse, a un comitato elettorale di Toti da parte di varie aziende del gruppo di Spinelli. Su questi 40mila euro, l'imprenditore ha confermato: "Glieli abbiamo dati perché si era interessato, ma era tutto regolare". E ancora: "Le cose elettorali le ho sempre date a lui. La mano gli ho detto che gliela avrei data in campagna elettorale", così come aveva finanziato altri partiti in passato, anche "a Pannella e Bonino che non li conosco neanche. Mi hanno mandato una lettera chiedendomi aiuto e glieli ho dati". Emma Bonino ha negato che +Europa abbia mai ricevuto fondi da Spinelli.

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