L’inflazione è in netto calo nell’Eurozona: a giugno è del 5,5%, in Italia del 6,7%
L'inflazione nell'Eurozona cala nettamente a giugno. Secondo le stime di Eurostat, si attesterebbe al 5,5%, contro il 61,% di maggio. Numeri positivi anche per l'Italia, dove il livello di inflazione a giugno sarebbe del 6,7%, contro l'8% del mese precedente.
Il report di Eurostat tiene in considerazione le principali componenti dell'inflazione: si prevede che comunque alimenti, alcolici e tabacco continuino ad avere un tasso elevato (11,7%, comunque in calo contro il 12,5% di maggio), seguiti dai beni industriali non energetici (5,5%, contro il 5,8% di maggio), dai servizi (5,4%, sul 5% del mese precedente) e dall'energia (-5,6%, rispetto all'1,8% del mese prima).
Insomma, i dati confermano il calo dell'inflazione, anche se questa rimane su livelli comunque elevati, che mettono a rischio la ripresa economica dell'Unione. La Banca centrale europea sta continuando ad attaccare l'inflazione continuando ad alzare i tassi – Christine Lagarde ha annunciato un nuovo rialzo per il mese di luglio – una strategia che è stata però criticata dal governo italiano. Giorgia Meloni prima del Consiglio europeo l'ha definita una "scelta semplicistica", affermando che continuare ad aumentare i tassi rischi di fare più danni dell'inflazione stessa.
Sul tema oggi è intervenuto anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ai microfoni di Radio 24 ha detto: "Alla Bce chiediamo prudenza e cautela nel procedere su una strada che finora non ha portato effetto se non quello di bloccare la crescita europea e spingere la Germania in recessione. Gli interventi ripetuti della Bce non hanno avuto effetti finora sull'inflazione ma sull'economia, sui tassi di interesse che le banche realizzano sui mutui e sulle famiglie".
Continuando a parlare di quanto sta accadendo in Germania ha poi aggiunto: "Il nostro problema è la recessione tedesca in questo momento e il rischio che questa possa contagiare altri paesi. D'altra parte il nostro sistema industriale è legato in maniera indissolubile a quello tedesco e ogni cosa che accade in Germania ha ripercussioni anche in Italia".