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Liliana Segre voterà No al referendum: “Non si può ridurre il Parlamento a costi e poltrone”

“Sentir parlare di questa istituzione che fa parte della mia religione civile come se tutto si riducesse a costi e poltrone è qualcosa che proprio non mi appartiene”, afferma in un’intervista a Repubblica Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti, annunciando il suo voto contrario al referendum sul taglio del numero dei parlamentari.
A cura di Annalisa Girardi
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Liliana Segre afferma che voterà No al referendum per il taglio del numero dei parlamentari. In un'intervista con Repubblica, la senatrice a vita sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti, sostiene di essere orientata per il voto contrario perché "sentir parlare di questa istituzione che fa parte della mia religione civile come se tutto si riducesse a costi e poltrone è qualcosa che proprio non mi appartiene". Segre sostiene poi che la questione sia stata "un po' troppo drammatizzata" e che ci siano buone ragioni a sostegno di entrambe le parti. Sui contrasti e le polemiche che hanno invece caratterizzato maggioranza e opposizione negli ultimi mesi, la senatrice a vita afferma di non riuscire a capacitarsi "clima arroventato e delle contrapposizioni feroci".

E spiega: "Per come la vedo io, di fronte ad una catastrofe come la pandemia del Covid 19 un grande Paese si dovrebbe unire. Anche se vediamo uno sconosciuto che si esibisce come funambolo al circo lo seguiamo con trepidazione, temiamo per la sua sorte. Come è possibile che mentre il Presidente del Consiglio attraversa il precipizio con l'Italia sulle spalle, e se cade da una parte rischiamo milioni di contagiati e se cade dall'altra c'è lo sfacelo economico, qualcuno si metta ad urlare improperi?". Parlando invece della "consapevolezza" che hanno mostrato moltissimi italiani, Segre aggiunge: "Il confronto tra la compostezza e la dignità di questi milioni di italiani e certi toni sguaiati di alcuni esponenti politici lascia sgomenti".

Su uno dei temi che più di tutti ha suscitato lo scontro, la scuola, afferma: "Credo che nessuno vorrebbe trovarsi nei panni della ministra Azzolina che in questa emergenza ha dovuto esercitare l'arte della quadratura del cerchio". Parlando quindi della diffusione dell'odio online, di cui anche la ministra dell'Istruzione è stata diverse volte vittima, la senatrice a vita ricorda che la sua "commissione di studio sullo hate speech non si è formata" ancora, ma ha aggiunto di sperare che "presto possa diventare operativa".

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