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Elezioni regionali 2024

Liguria, Pastorino a Fanpage: “Risultato del Pd premia linea di Schlein. Iv? Da loro poca chiarezza”

In Liguria il centrosinistra di Andrea Orlando ha perso per 8mila voti, ma il Pd ha sfiorato il 29% dei consensi. Il deputato dem genovese Luca Pastorino ha commentato a Fanpage.it il risultato delle regionali – toccando anche la polemica con Italia viva. Ora non è il momento di ‘smontare’ l’alleanza con il M5s, ha detto: il centrosinistra ligure guarderà alle comunali di Genova per ripartire.
A cura di Luca Pons
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Le elezioni regionali 2024 in Liguria hanno portato una sconfitta amara per il centrosinistra: Andrea Orlando, che fino a qualche mese fa era dato per favorito, ha perso con uno scarto di poco più di un punto rispetto a Marco Bucci, il nuovo presidente di Regione. Non è bastato il caso Toti, con le dimissioni del presidente uscente a seguito di un'inchiesta per corruzione, per togliere il governo al centrodestra.

Luca Pastorino, deputato genovese del Pd, ha risposto alle domande di Fanpage.it sul voto. A partire dal risultato comunque positivo dei dem, nettamente il primo partito della Regione; alla polemica con Italia viva, all'effetto che il caso Toti non ha avuto sugli elettori; fino al futuro della coalizione, con il risultato negativo del Movimento 5 stelle.

In Liguria il Pd è stato il primo partito, con distacco. È un elemento positivo da cui partire?

Sì, sembra un paradosso ma il Pd ha preso addirittura il doppio di Fratelli d'Italia. A parte la provincia di Imperia, dove storicamente siamo più deboli, i risultati sono stati positivi ovunque. Sulla città di Genova i numeri sono impressionanti, ma anche da altre parti. È un segnale rivolto anche alla nostra segretaria: la sua linea è premiata, come il lavoro fatto sul territorio. Dopodiché, stiamo parlando comunque di una sconfitta. Forse in certi territori si poteva fare di più, e da lì non sono arrivati i risultati necessari.

L'esclusione di Italia viva – che non ha presentato una sua lista – è costata la vittoria, come rivendicato da Matteo Renzi e non solo?

Per me non c'è nessuna preclusione su una coalizione ampia, con Movimento 5 stelle, Italia viva e altri. Però la partita è stata più che altro gestita molto male dal punto di vista mediatico. Ad esempio, a Genova due esponenti di spicco di Italia viva come l'assessore del comune Avvenente o il consigliere Falteri sono passati da subito dalla parte di Bucci. Per affrontare questa questione bisognerebbe che Italia viva avesse sotto controllo le sue pedine più importanti, e invece non era così.

Per quanto riguarda l'utilità di questi voti che sarebbero venuti da Iv, se uno va a vedere il dato di Bucci su Genova (dove Italia viva era in giunta con il sindaco di centrodestra, ndr), si fa qualche domanda.

Resta il fatto che Bucci ha vinto per poco più di 8mila voti. Pensa davvero che un eventuale contributo non sarebbe servito? 

Sicuramente è stata una partita molto risicata. Ma, ripeto, due o più esponenti di spicco di quel partito avevano ‘abbracciato' Bucci. Quindi bisognerebbe pensare alla questione tenendo conto anche di queste dinamiche.

Fino a pochi mesi fa Orlando sembrava essere favorito per la corsa alla Regione. Cosa è successo?

Io, a chi pensava che sarebbe stata una passeggiata, ho sempre detto che non sarebbe stato così. Evidentemente partivamo favoriti, ma la percezione che ho avuto è che questa vicenda giudiziaria (del presidente dimissionario Giovanni Toti, ndr), rispetto a quanto poteva accadere vent'anni fa non abbia suscitato tutto questo tutto questo clamore o sconcerto. Questo è il figlio di una cultura che oggi secondo me è troppo generosa nel pesare i comportamenti ‘poco virtuosi' degli altri. Il vantaggio c'era, ma non era così significativo da questo punto di vista.

Nel 2020 il centrosinistra perse le elezioni in Liguria con circa 17 punti di scarto, ieri le ha perse con meno di uno e mezzo. È un buon segno per voi?

Quattro anni fa fu un esperimento politico con il Movimento 5 stelle, con la candidatura di Ferruccio Sansa, che non era troppo ben vista all'interno di larghe parti del Partito democratico ligure. Diciamo che era una scelta che poteva starci in quella stagione politica. Toti veniva da un primo mandato importante, aveva un pronostico favorevole e andò come andò. Ora il partito regionale deve guardare alle prossime elezioni, le comunali di Genova. Mi auguro che questa sconfitta non getti nello sconforto i quadri dirigenti del Pd genovese, perché da lì bisogna ripartire.

Nel Comune di Genova Bucci, nonostante fosse il sindaco in carica, ha preso quasi 20mila voti in meno di Orlando. Aspettative positive quindi per le comunali?

È stato il caso più eclatante, Bucci ha perso in maniera molto ampia nella città di Genova, e anche i numeri complessivi della provincia (dove lui è il sindaco metropolitano) sono stati positivi per Orlando. Oggi, chi è di Genova sa che il sindaco ha un sacco di problemi e di ‘fronti' aperti, soprattutto sulle opere pubbliche. Anche questo voto lo ha dimostrato.

Andrea Orlando ha detto che il centrosinistra deve smetterla di avere alleanze che cambiano di volta in volta, e avere una struttura un po' più fissa. Vale anche per le comunali a Genova?

A Genova c'è un'opposizione che lavora da tanti anni insieme. Il dato che abbiamo è che il centrosinistra, per come era configurato in queste elezioni, a Genova ha stravinto. Valuteremo i dati quartiere per quartiere, e faremo le nostre scelte in merito ad alleanze e candidature.

Tornando alla politica nazionale: in queste regionali il Movimento 5 Stelle si è fermato sotto il 5%. Può essere un segnale di allarme per il ‘campo largo', il centrosinistra o comunque si voglia chiamare l'alleanza tra i partiti di opposizione? Nei prossimi mesi ci saranno le elezioni in Emilia-Romagna e Umbria. Si rischia un effetto domino negativo?

Ogni Regione ha le sue caratteristiche. Dopodiché, io non metterei a scassare tutto quello che abbiamo costruito. Inventarmi altri campi la vedo dura, escludere dei pezzi anche. Il Movimento 5 Stelle oggi al di là del ‘campo largo' ha un problema nel suo, di campo, e questo può aver inciso ma sicuramente non spetta a me dirgli cosa devono fare al loro interno. Noi dobbiamo andare avanti così.

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