Licio Gelli è scomunicato e massone eppure avrà un funerale in Chiesa
Desta perplessità la decisione della Diocesi di Pistoia di consentire i funerali dell’ex gran maestro della loggia massonica P2, Licio Gelli, che si terranno nelle prossime ore nella chiesa della Misericordia del capoluogo toscano. I massoni, infatti, sono automaticamente scomunicati per la Chiesa cattolica. A nulla vale il fatto che, come ha dichiarato l’avvocato di Gelli, Raffaele Giorgetti, l’uomo che porta con sé nella tomba tanti segreti della storia d’Italia fosse “molto religioso, molto spirituale.” Il vescovo del luogo, monsignor Tardelli, non si è pronunciato su questo incredibile caso.
I funerali di Licio Gelli in Chiesa
Sul punto, il magistero della Chiesa è chiarissimo. Il nuovo Codice di Diritto Canonico non cita la massoneria, ma lo fa una apposita dichiarazione pubblicata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, redatta il 26 novembre 1983, firmata dall’allora prefetto Joseph Ratzinger ed approvata da papa Giovanni Paolo II. Nell’occasione, la Chiesa ribadì con parole nettissime che continuava ad essere proibita l’iscrizione ad associazioni massoniche, pena la scomunica. “Rimane pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa – è scritto nel documento – e perciò l’iscrizione a esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione.”
I rapporti fra chiesa e massoneria
La dichiarazione firmata dal futuro Benedetto XVI chiariva anche che “Non compete alle autorità ecclesiastiche locali di pronunciarsi sulla natura delle associazioni massoniche con un giudizio che implichi deroga a quanto sopra stabilito”. In pratica, non esiste nessuna possibilità di deroga da parte di un vescovo diocesano e qualsiasi massone va considerato escluso dalla Chiesa. Nei secoli passati, la scomunica portava ad un divieto assoluto di esequie ed addirittura alla sepoltura dello scomunicato lontano da terra consacrata, ad esempio da un cimitero cattolico. L’attuale codice di diritto canonico spiega che la Chiesa può negare i funerali ai “peccatori manifesti, ai quali non è possibile concedere le esequie senza pubblico scandalo dei fedeli.” Un caso che sembra applicabile a Gelli e che, negli ultimi anni, il vicariato di Roma, nelle persone prima del cardinale Camillo Ruini e poi del cardinale Agostino Vallini, hanno utilizzato dicendo “no” ai funerali cattolici per Piergiorgio Welby ed Erich Priebke.
La Chiesa è contro la massoneria sia perché questa riconosce come entità suprema il “Grande Architetto”, una sorta di costruzione neopagana, sia per i propri legami con magia ed occultismo. “Quando qualche massone argomenta che dal fatto che nel nuovo Codice di Diritto Canonico non si usi più la parola scomunica per la massoneria si può evincere che i cattolici oggi potrebbero diventare tranquillamente massoni esprime dunque la posizione della massoneria, non quella della Chiesa Cattolica. – spiega uno dei più noti studiosi cattolici italiani, Massimo Introvigne a La Bussola Quotidiana – E quale comportamento debbano tenere i cattolici lo determina ovviamente in modo vincolante la Chiesa, non la massoneria. La massoneria è libera di pensare che i massoni possono essere cattolici. Ma la Chiesa insegna con assoluta chiarezza che i cattolici non possono essere massoni.”