Libro di Giorgia Meloni a testa in giù, FdI chiede provvedimenti per docente che ha scattato la foto
Il libro di Giorgia Meloni continua a far discutere, anche diverse settimane dalla sua uscita, dopo il caso della presentazione (a sua insaputa) in una scuola di Messina e quello della libraia romana che aveva deciso di non venderlo per una "scelta etica". In questo caso la vicenda è stata denunciata proprio da Fratelli d'Italia, che ha segnalato il fatto che il volume fosse esposto in libreria capovolto, con la presidente del partito che nell'immagine di copertina appare a testa in giù, con chiaro riferimento a Piazzale Loreto. La foto è stata postata su Facebook da Simon Levis Sullam, che insegna storia contemporanea come professore associato all'università Ca' Foscari di Venezia. Nel post, poi cancellato, il docente scriveva: "Nelle librerie Feltrinelli può capitare". Immediata la reazione del partito, con Paola Frassinetti, vicepresidente della commissione Cultura della Camera, che ha subito annunciato un'interrogazione alla ministra dell'Università Messa.
La voce di Fratelli d'Italia è un coro: bisogna prendere provvedimenti nei confronti del docente universitario, che, nel frattempo, ha detto di essere stato frainteso. "Ma vi sembra normale che un docente universitario scherzi sui miei libri ribaltati per simulare il fatto che io venga appesa? – ha scritto Giorgia Meloni su Facebook – Ecco a voi l’esempio di una delle tante ‘menti' che insegnano ai giovani il rispetto, la tolleranza, la libertà di pensiero e il confronto civile". E poi, quando il professore ha spiegato la sua versione dei fatti, ha insistito: "Il professore universitario che ha mostrato divertito la mia immagine a testa in giù, invece di scusarsi ha dichiarato che è stato ‘erroneamente interpretato' e ‘fatto oggetto di strumentalizzazione politica' – ha attaccato ancora la presidente di Fratelli d'Italia sui social – Ci illumini, professore: cosa intendeva? È d’accordo con quel gesto? La violenza le sembra un messaggio adeguato da insegnare ai suoi alunni?".
L'università di Venezia ha subito stigmatizzato il gesto del docente, sottolineando l'estraneità della Ca' Foscari: "Mi dispiace per quanto accaduto – ha chiarito la rettrice Tiziana Lippiello – Una volta appreso dello sgradevole incidente, provocato da un'iniziativa del tutto individuale dalla quale Ca' Foscari prende le distanze, ho immediatamente chiesto chiarimenti al docente che ha rimosso il post". E a questo punto, ha aggiunto la rettrice, "l'ateneo si riserva di valutare tutti i passi necessari a fare chiarezza sull'accaduto". Poi ha anche sottolineato "il valore irrinunciabile della libertà di espressione, che ha rango costituzionale nel nostro Paese ed è ribadita nello statuto dell'università".